DALL’ESPERIENZA DEI RAGAZZI UNA NUOVA FORZA
Sabato 25 e domenica 26 luglio 60 ragazzi hanno partecipato al campo di lavoro 2020 di Treviso.
Abbiamo intervistato Francesco, un animatore delle giornate.
Una sessantina di ragazzi hanno vissuto il campo. La loro provenienza?
Circa una metà erano gen3 e gli altri incontravano il Movimento per la prima volta. Un bel numero di ragazzi era stato invitato da una coppia di fratelli che aveva frequentato il gruppo Manitese. Non c’erano solo ragazzi del trevigiano, ma anche da Venezia, Vicenza e Trieste. Due “stranieri, da Brescia ed uno da Nottingham (UK).
Gestire questo numero di ragazzi non deve essere stato semplice: ci volevano degli animatori.
Molto proficuo l’apporto dei gen 2, gen 3 grandi e dei “membri della commissione preparatoria”, che sono stati indiscutibilmente gli elementi trainanti e che hanno gestito tutto con molta serietà e competenza.
Molto brave le gen 3 che hanno curato le pillole e gli altri momenti del giallo, aspetto sul quale, in passato, avevamo mostrato una certa fatica.
Sappiamo che a questo campo hanno aderito anche associazioni e istituzioni. Come hanno risposto?
Molto sentiti ed apprezzati i vari momenti di conoscenza con le associazioni con cui abbiamo collaborato. Da segnalare la visita del Sindaco di Montebelluna nella giornata di sabato.
Domenica l’intervento di Luca Fiorani ha portato per mano i ragazzi in un breve ma intenso viaggio alla conoscenza dell’ecologia integrale e dell’Enciclica Laudato Sì.
Prezioso anche il momento della messa domenicale, celebrata in un contesto assolutamente laico e aperto al pubblico da Mons. Paolo Magoga (responsabile dell’ufficio per il sociale, il lavoro e la salvaguardia del creato della Diocesi di Treviso).
Il trasporto e l’evidente emozione che ha animato don Paolo durante la celebrazione è stato uno dei segnali più eloquenti del clima che si era creato nei 2 giorni di attività. Qualche adulto presente alla Messa è arrivato a paragonare questa “emozione” con quella che si leggeva nei volti dei sacerdoti che, in passato, partecipavano per la prima volta ad una Mariapoli.
I ragazzi, i veri protagonisti di questo evento: le loro impressioni?
Non saprei elencare tutti i messaggi di gratitudine che spontaneamente i ragazzi ci hanno fatto pervenire, nei quali traspariva la gioia dei momenti vissuti.
Ma anche tanti genitori ci hanno ringraziato per aver fatto sperimentare ai loro figli un nuovo entusiasmo e nuove motivazioni per il loro futuro.
Le associazioni che ci hanno ospitato e con le quali abbiamo collaborato ci ringraziavano per aver tratto, dall’esperienza dei ragazzi, una nuova forza per continuare a fare, ancor di più e meglio, quello che già stavano facendo.
Personalmente sono stato “toccato” profondamente da 2 ragazzine, una atea non battezzata ed una anglicana. Dopo avermi espresso in privato il loro imbarazzo nell’affrontare il momento della messa, ho detto loro che dovevano sentirsi libere di esprimere a pieno il loro sentire e che per noi questo non sarebbe stato assolutamente motivo di intralcio. Si sono sentite comprese appieno e i loro occhi sprigionavano un entusiasmo ed una gioia tali da far scattare immediatamente il rapporto su un piano diverso.