INFORMAZIONE E PANDEMIA. L’impegno dei media cattolici: “Seguita la linea della speranza”
Il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgante, il direttore di Avvenire, Marco Taquinio, e il presidente della Fisc, Mauro Ungaro, indicano le caratteristiche dell’informazione condotta dalle loro testate in questo anno caratterizzato dal Covid-19.
Da AgenSir 11 marzo 2021 Filippo Passantino
Emerge dai loro racconti una linea verde, quella della speranza, nella notte nera della pandemia. Il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgante, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e il presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici, Mauro Ungaro, la indicano più volte nel racconto del lavoro svolto delle testate che guidano, nell’ultimo anno caratterizzato dal Covid-19. Storie e testimonianze di vita e di impegno che fanno da contraltare al conteggio del numero dei morti. Nelle pagine, nei servizi televisivi dei media cattolici, un anno dopo, è possibile trovare il racconto di tanta solidarietà.
L’informazione su Tv2000. La televisione della Cei, dal 24 gennaio, ha ampliato l’offerta informativa, con due edizioni domenicali, e nuovi tg flash. “Abbiamo riscontrato, in questo tempo, una fame di informazione seria e credibile – spiega il direttore, Vincenzo Morgante -. Questo ci ha portato, pur nelle difficoltà di un’agibilità ridotta e con una forte preoccupazione per la tutela della salute dei dipendenti, a incrementare gli appuntamenti con l’informazione. ……..
“Una buona informazione non deve creare illusioni. Anzi, crea anticorpi che, oltre a renderci più forti contro il male, ci possono rendere dei cittadini migliori. In questo periodo, le parole giuste hanno faticato a farsi largo per addolcire un clima che con troppa facilità trasudava di sospetti e di nevrosi”.
Due i binari seguiti: equilibrio e buon senso.
L’informazione su Avvenire. Attenzione al digitale, nel lavoro e nella diffusione delle copie. Lo sguardo di Avvenire, durante la pandemia, è stato diretto alle nuove tecnologie, ma con l’impegno di sempre: “Garantire la stessa qualità e la stessa profondità all’informazione cui di solito si associa l’idea della velocità e della tempestività”. Il direttore del quotidiano, Marco Tarquinio, evidenzia come “la pandemia ha sottolineato la necessità di un’informazione qualitativamente alta”. “Tutto il resto crea solo confusione, fa danno e genera sconcerto nella vita delle persone”. ……
“È stato il tempo di veicolare informazioni solide sulle caratteristiche essenziali della sfida pandemica e dei rimedi che, di volta in volta, vengono proposti a fronte di una confusione che viene generata sia sul piano sanitario, sia sul piano civile e sociale sia sul piano religioso”.
L’informazione sui settimanali diocesani. I settimanali diocesani si sono rivelati “presìdi” sul territorio: nel formato cartaceo e online hanno raccontato storie e testimonianze di impegno e di servizio, ma anche di sacerdoti morti, a causa del Covid-19, mentre stavano svolgendo il loro servizio nelle comunità. “Con la sospensione delle attività pastorali, con l’impossibilità per i fedeli di accedere nelle chiese veniva meno per noi il rapporto diretto con loro, oltre che un canale di vendita – spiega il presidente Fisc, Mauro Ungaro -. Però, dopo questo primo momento di disorientamento, le nostre testate hanno saputo inserirsi nel cammino accanto alle comunità con forme nuove”. ……
“Ci sono state delle difficoltà, ma lo stare vicino, il vivere con e nelle comunità ha aiutato ancora di più le nostre testate a essere punto di riferimento per l’informazione su quello che si stava vivendo. Un’informazione di servizio sul Covid, sulla prevenzione, ma anche un modo per informare su come la vita delle nostre Chiese stava andando avanti”.
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