CUCIRE, RATTOPPARE, CREARE COSE NUOVE – OCCASIONI PER INSTAURARE RAPPORTI VERI
Esperienza di una mamma ottantenne che non si ferma davanti alle difficoltà per rispondere a una esigenza concreta
Un’amica tempo fa mi ha chiesto se potevo cucire qualcosa per delle suore di clausura, perché la signora che faceva questo servizio si era ammalata.
Le ho risposto che non ero mai entrata in un monastero di clausura e non sapevo come fare. Mi sentivo un po’ imbarazzata, ma lei mi ha supplicato dicendomi che le suore non conoscevano nessuno a cui rivolgersi ed avevano bisogno di sistemare dei vestiti.
Mi sono buttata e ci ho provato.
Le suore vivono di provvidenza, di quello che la gente porta e anch’io ho fatto altrettanto. Ho portato qualcosa da mangiare, a volte un dolce fatto da me, del formaggio, della verdura, dei fiori…. Un giorno una suora mi dice: “la considero come mia mamma che ci aggiusta le cose con amore”.
A volte le cose da rattoppare sono complicate e non so da dove iniziare. Mi impegno con tanta pazienza e tanto amore e avverto che Dio mi accompagna ed il risultato spesso supera ogni aspettativa.
Un giorno una suora mi ha dato dei pezzi di stoffa che le erano stati regalati e mi propone di fare diversi lavori: delle borse in tessuto, dei sacchetti, ed una corsia per l’altare della Madonna.
Onestamente non sapevo da che parte iniziare. Le stoffe erano una diversa dall’altra, un tessuto rigido non facilmente lavorabile, però mi dispiaceva dire che non avrei fatto questo lavoro.
Con l’aiuto di un’amica si creano articoli armoniosi
Con un’amica cerchiamo di fare degli abbinamenti cromaticamente belli. Una borsa era fatta con tre colori e per armonizzare il tutto ritaglio dei fiori in tessuto e glieli applico.
Dopo qualche giorno sono andata a portarli. Stupore e gioia nel vedere questi lavori; la suora continuava a ringraziarmi dicendomi che si vedeva che le borse erano frutto di tanto amore e lavoro.
Questa esperienza mi ha insegnato che anche quando penso di non farcela devo provarci, che devo affidarmi a Dio e che lui mi guida. Ho capito che anche le suore hanno bisogno di sentirsi parte di una famiglia. Si sentono libere di darmi qualsiasi cosa da rattoppare.
Qualche volta delle amiche sono venute con me ed anche per loro è stata una bella esperienza. Le suore raccontano la loro vita, le difficoltà, il tanto bene che ricevono dalle persone, dai gruppi di preghiera. Da questo scambio sincero cresce il rapporto reciproco. Ormai per loro sono la “sarta”. Nei loro occhi non manca mai la gioia e la gratitudine per questo servizio, ed anch’io sono grata a Dio per questa opportunità.
M. F.