Una Maratona televisiva di raccolta fondi e Sms solidale per i poveri della pandemia
L’intera giornata del 12 novembre 2021 tutto il palinsesto televisivo e radiofonico di Tv2000 e Radio inBlu 2000 sarà dedicato a raccogliere fondi per la Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da Caritas italiana e Focsiv. Obiettivo: sostenere 64 progetti in 45 Paesi in Africa, Medio Oriente, Asia e America Latina. Inoltre dal 1° al 14 novembre è attivo l’Sms solidale 45580 per donazioni.
Da AgenSir 2 Novembre 2021 Patrizia Caiffa
Per la prima volta, su Tv2000 e Radio inBlu 2000, si svolgerà una grande Maratona televisiva e radiofonica per sostenere 64 progetti in 45 Paesi del mondo. Si svolgerà il 12 novembre 2021 – in vista della Giornata mondiale dei poveri del 15 novembre – ed ha lo scopo di raccogliere fondi per ridurre le povertà e le disuguaglianze in ambito sanitario, sociale ed educativo provocate dalla pandemia. Inoltre dal 1° al 14 novembre è attivo il numero solidale 45580 per donare via Sms. L’iniziativa è promossa dalla Campagna congiunta “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, lanciata nel luglio 2020 da Caritas italiana e Focsiv, il coordinamento di Ong cristiane, insieme ad un Manifesto che ne spiegava i principi etici e politici. La Maratona comprende vari eventi in programma dal 1° al 14 novembre, con numerosi media partner, tra cui il Sir.
La Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” ha anche lo scopo di sensibilizzare e informare le comunità cristiane – tramite il sito www.insiemepergliultimi.it – sull’andamento dei progetti, con testimonianze dal campo e materiali per approfondire vari temi legati alla pandemia (i cambiamenti climatici, la scuola, gli anziani, eccetera). La Campagna ha raccolto finora tra i 300 e i 350.000 euro, “una cifra inferiore a quanto ci eravamo prefissi – precisa al Sir Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas italiana -, perché per sostenere i 64 progetti serve almeno 1 milione e mezzo e di euro”. Rispetto ad altre campagne orientate ai bisogni dei poveri in Italia – che hanno avuto grande riscontro -, stavolta è andata diversamente: “forse i problemi delle altre popolazioni sono sentite come una causa lontana – ipotizza Beccegato -, perché i media mainstream non ne parlano e non c’è piena consapevolezza dei gravissimi effetti della pandemia nel mondo”. Invece, sottolinea,
“la crisi non è affatto finita, perché le varianti continuano a circolare anche nei Paesi poveri, sono arrivati pochi vaccini, mancano le strutture sanitarie, i medici di base, i farmaci e le terapie”.
Senza contare poi l’impatto indiretto della pandemia: povertà estrema, perdita di posti di lavoro soprattutto nel mercato informale, disuguaglianze sociali, discriminazioni su donne e migranti, tensioni sociali, ritardi gravi sulla scolarizzazione dei bambini, che sta provocando una “catastrofe generazionale” e spazzando via i progressi dell’istruzione ottenuti negli ultimi due decenni. Nei Paesi in via di sviluppo ha comportato inoltre enormi problemi finanziari, con un aumento significativo della sofferenza del debito. Perciò Caritas italiana e Focsiv vogliono rinnovare il loro impegno a dare risposte alle tante richieste che vengono dalle Chiese locali di Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina.
Duplice appello: alla comunità cristiana e alla politica. “Se è vero che si è in un’unica barca e che si vive in una casa comune, è altrettanto vero che non si è tutti e tutte nelle medesime condizioni. La pandemia ha accentuato queste differenze”, ribadiscono le due organizzazioni. Da qui la volontà di lanciare un duplice appello alla comunità cristiana per “ascoltare il grido d’aiuto che proviene da questi Paesi” e alla politica e alla comunità internazionale – conclude Beccegato – “perché si facciano carico delle proprie responsabilità in quest’ambito”.