PARCHEGGIO SELVAGGIO E AUTOMOBILISTA INNERVOSITA
IL traffico urbano spesso innervosisce le persone: a volte basta ricordarsi di essere costruttori di pace per trovare la serenità dentro di sè.
Parto in macchina per andare a comprare il pane; faccio una curva a dx e vedo delle auto parcheggiate malamente sul marciapiede e in strada nel mio senso di marcia. Mi sposto verso il centro della strada: non vedo nessuno . Mi distraggo un attimo per un oggetto caduto in macchina… alzo gli occhi e mi trovo davanti un’auto guidata da una donna che avanza lentamente. Anche io vado piano. Forse lei è uscita da una laterale perché prima non c’era .
Mi sposto un po’ più a destra, ma ci sono le auto parcheggiate e quindi mi fermo.
La signora alla guida inizia ad urlarmi, mi fa segno che avevo superato la metà strada. Sto zitta perché ad una persona che urla in quel modo non credo di dover rispondere.
E’ arrabbiata perché ho invaso la sua corsia e ha ragione dal suo punto di vista. Io resto ferma in attesa che si decida a passare seppure in uno spazio ristretto.
Ma che succede? Non passa e si sposta intenzionalmente verso il centro della strada cosicché io non posso andare avanti e mi fa segno di retrocedere .
Voleva a tutti i costi che facessi retromarcia: sembrava quasi per punizione.
Col mio carattere impetuoso mi verrebbe voglia di “dirgliene quattro”, invece mi ricordo la parola di vita ” beati i costruttori di pace “. Così scelgo di non rispondere alla sua prepotenza e innesto la retromarcia.
La signora se ne va sempre urlando, ma sento una pace dentro di me perché penso di aver dato un senso anche alla mia retro e proseguo la mia strada .