La guerra, cioè la follia
Siamo dinanzi al peggiore degli scenari possibili. La Russia attacca su tutto il fronte ucraino con operazioni strategicamente assai ben preparate per conquistare in breve un Paese incapace di difendersi. Le conseguenze globali.
Fonte: Città Nuova 4 Febbraio 2022
Ci siamo, purtroppo. La ragione aveva cercato di spiegare le ragioni della stupidità della guerra ucraina, ma Putin ha deciso l’attacco. Facendo tacere la razionalità e la diplomazia, che l’avrebbero certamente spinto a più miti consigli, semplicemente leggendo i numeri dell’economia russa e internazionale. Il presidente russo ha fatto la sua dichiarazione di guerra.
Putin ha dato ascolto al suo orgoglio ferito a cominciare dal momento della caduta del muro di Berlino, e punzecchiato anno dopo anno da piccole sconfitte locali (in questo le responsabilità occidentali, in particolare degli Stati Uniti, sono gravissime), temperate solo dal successo (minuscolo) in Ossezia del Nord e Abcasia, sul fronte siriano (successo invece maiuscolo) e recentemente nelle lande kazake (in fondo poca cosa, roba da intelligence).
Questa guerra d’Ucraina viene da lontano, dalla frustrazione dell’eclissi dell’Unione Sovietica: mai dimenticare che Putin era un alto funzionario del Kgb (la polizia segreta dell’Urss), amico del sanguinario Kadirov, spietato stratega dei servizi segreti, e allo stesso tempo nostalgico della potenza zarista, quella meno illuminata e più muscolosa. «Un genio», l’ha definito ieri Donald Trump. Bisogna vedere se del bene o del male. continua a leggere