Al via il VII Congresso leader religiosi. Il presidente Tokayev, “siete i custodi della coscienza dell’umanità”
Si è aperto con un minuto di silenzio al Palazzo dell’Indipendenza a Nur Sultan, capitale del Kazakhstan, il VII Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali. Tra le oltre 100 delegazioni provenienti da 50 paesi del mondo, ci sono rappresentanti dell’islam, del cristianesimo e del giudaismo nonché buddisti, induisti, taoisti, zoroastriani, shintoisti. Spiccano i nomi di Papa Francesco, lo Sheikh Muhammad Ahmad At-Tayeb, Grand Imam di Al-Azhar, Rav David Lau e Rav Yitzhak Yosef , i rabbini capo ashkenazita e sefardita d’Israele. Partecipata anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
14 Settembre 2022 M. Chiara Biagioni
Ad accoglierli, il presidente Tokayev: “siete i custodi della coscienza dell’umanità. Chi dunque meglio di voi può indicare oggi la via della fiducia reciproca, della bontà e della pace. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di un nuovo movimento per la pace globale”.
“Ringrazio tutti voi per aver accettato il nostro invito e per essere venuti in Kazakistan. Ciò testimonia il nostro comune interesse a preservare la pace e rafforzare il dialogo tra le civiltà. Nell’epoca dei cambiamenti e dell’incertezza, l’incontro di oggi è di particolare importanza”. Con queste parole il presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev, ha accolto questa mattina i partecipanti al VII Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali che si è aperto con un minuto di silenzio. Tra le oltre 100 delegazioni provenienti da 50 paesi del mondo, ci sono rappresentanti dell’islam, del cristianesimo e del giudaismo nonché buddisti, induisti, taoisti, zoroastriani, shintoisti. Spiccano i nomi di Papa Francesco, lo Sheikh Muhammad Ahmad At-Tayeb, Grand Imam di Al-Azhar, Rav David Lau e Rav Yitzhak Yosef , i rabbini capo ashkenazita e sefardita d’Israele. Partecipa anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il presidente ha detto che è “simbolico” che “l’iniziativa di tenere questo forum interreligioso sia arrivata proprio dal Kazakistan”. “Per migliaia di anni – ha ricordato – la nostra antica terra è stata un ponte di collegamento tra l’Oriente e l’Occidente. Qui, nella Grande Steppa, batteva il cuore dei grandi popoli nomadi, cui parte del codice culturale era la tolleranza religiosa”. Nel corso della sua storia, il popolo del Kazakistan ha assorbito le tradizioni di diverse civiltà e religioni, lo spirito di tolleranza e apertura, il principio dell’”Unità nella Diversità”. Il presidente ha quindi invitato i leader religiosi a “essere attivi” nei processi di pacificazione. “Ciò è essenziale – ha detto – per porre fine ai conflitti militari e alle sofferenze delle persone nei ‘punti più caldi’ del mondo. I pastori spirituali sono i custodi della coscienza dell’umanità. Chi dunque meglio di voi può indicare oggi la via della fiducia reciproca, della bontà e della pace. Oggi più che mai, l’umanità ha bisogno di solidarietà. Per costruire un nuovo sistema di sicurezza internazionale, abbiamo tutti bisogno di un nuovo movimento per la pace globale. Credo che il ruolo dei leader spirituali in questa materia sia una priorità”.
Seduto al tavolo dei relatori c’è anche il Grande Imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmed al-Tayeb, che intervenendo alla sessione plenaria, usa parole forti per descrivere lo stato in cui l’umanità si trova oggi. continua a leggere