Lavori in corso a Loppiano per restituire bellezza e sicurezza alla Theotokos
Una mobilitazione che non si ferma, quella che si è messa in moto all’indomani della tromba d’aria che lo scorso agosto si è abbattuta sulla Cittadella dei Focolari, per contribuire alla riparazione degli ingenti danni. Il Santuario dedicato a Maria Theotokos, il cui tetto è stato in parte spazzato via, aveva accolto Papa Francesco durante la sua visita nel 2018. Nell’intervista la testimonianza di quanto accaduto e il significato dell’edificio, cuore di Loppiano
Due mesi fa un nubifragio come non si era mai visto da quelle parti, con venti anche superiori a 100-120 chilometri orari, ha devastato l’area del Valdarno e altre zone della Toscana. Ingenti i danni materiali e grave il bilancio delle vittime: due morti e una quarantina i feriti.
Verso metà mattina del 18 agosto, una tromba d’aria di notevole potenza si è abbattuta anche su Loppiano, la Cittadella del Movimento dei Focolari nei pressi di Firenze, danneggiando i tetti di molti laboratori e di altri edifici. Ad essere colpito in misura particolarmente grave è stato il Santuario dedicato a Maria Theotokos, visitato da Papa Francesco il 10 maggio 2018.
Il Santuario scoperchiato dalla forza del vento
Il tetto della Theotokos è stato scoperchiato per oltre la metà e spazzato via sul sagrato. La forza del vento ha fatto volare non solo il manto di copertura in rame – come accadde a fine settembre dello scorso anno a causa di un’analoga tromba d’aria – ma anche gli strati sottostanti del tetto e quelli di isolamento. Il vento si è abbattuto pure sulle grandi vetrate del lato destro dell’edificio, due delle sei dedicate alla vita di Maria sono state divelte e infrante. Le piogge dei giorni successivi non hanno fatto che aggravare un quadro desolante.
Un’ondata di solidarietà concreta
La notizia e le immagini del Santuario devastato si sono diffuse immediatamente all’interno del Movimento, ma anche la stampa locale ne ha parlato, provocando subito un’ondata di vicinanza e di partecipazione con l’invio anche di contributi economici per concorrere a sostenere gli interventi necessari a rimediare ai danni. La raccolta fondi continua e ogni aiuto che arriverà, dicono alla Cittadella, sarà prezioso per far diventare Loppiano più sicura e più accogliente.
Il Santuario mariano, cuore di Loppiano
Ci vorrà del tempo per riparare i danni dell’evento di quest’estate e per prepararsi ad altre manifestazioni estreme che, secondo gli esperti, è probabile si ripetano a causa dei cambiamenti climatici globali. In attesa di partire con i lavori di ricostruzione del tetto della Theotokos, una guaina protettiva impermeabile di oltre 400 metri quadrati copre ora la ferita prodotta dal maltempo per evitare che la pioggia, penetrando all’interno, provochi ulteriori danni. Gli studi per la progettazione del tetto definitivo procedono spediti, conferma ai microfoni di Vatican News, Mariateresa Fumi Maffoni corresponsabile di Loppiano, insieme a Donatella Donato Di Paola e a Franco Galli, e che racconta il momento drammatico vissuto nella Cittadella.
Ascolta l’intervista
Leggi l’iuntervista
Maria Teresa Fumi Maffoni, la mattina del 18 agosto scorso una tromba d’aria ha cambiato, in parte, il volto della Cittadella. Come avete vissuto quei momenti e poi il conto dei danni del vento, della pioggia, della grandine di quel giorno?
Quando abbiamo visto quello che stava succedendo è stato veramente un grande colpo per noi, perché abbiamo visto proprio in pochi minuti una parte del tetto del Santuario Maria Theotokos letteralmente volare via, e poi quello che non era successo con quella specie di tromba d’aria, è accaduto la notte successiva, con una grandine fortissima e a chicchi molto grossi che ha danneggiato i tetti di alcuni capannoni delle attività produttive, alcune parti dei tetti dell’Istituto universitario Sophia e di alcune case private, danneggiato macchine ecc… Sembrava di vedere una città ferita in tanti punti, però quello che per me è stato commovente è stato vedere come tanti si sono messi subito a disposizione perché ha continuato a piovere per ore e quindi nel Santuario entrava l’acqua. E allora chi c’era si è messo a disposizione per raccogliere subito l’acqua con i secchi, per asciugare da tutte le parti, per cercare di aiutarsi. Questo mi ha ricordato che la legge della Cittadella è la legge dell’amore scambievole di Gesù, la legge che abbiamo fatto nostra, e quindi quel patto di amore reciproco che cerchiamo di vivere ogni giorno diventava, in quel momento, ancora di più vita e la situazione ci sottolineava che tutto può crollare, veramente tutto, ma quello che è importante e che rimane è l’amore e quindi mi veniva da dire che la chiesa di mattoni era danneggiata, ma la Chiesa di pietre vive, proprio perché ritorna alla radice, forse si rinnova e si riedifica.
Maria Theotokos è una chiesa che è stata riconosciuta Santuario mariano ed è un luogo al centro di Loppiano fisicamente e spiritualmente…
E’ proprio così, è il cuore della città, è il cuore della vita di tutti noi ed è lì che ci trovavamo ogni giorno prima dell’evento, proprio per raccoglierci dopo una giornata di lavoro, di studio, ognuno con le sue attività, per ringraziare e per pregare Dio, per tornare alla fonte di tutto e per riprendere la forza per andare avanti.
A visitare la chiesa, quattro anni fa, è stato anche Papa Francesco quando è arrivato a Loppiano, ma nel Santuario si sono vissute tante celebrazioni, tanti momenti belli. Tra l’altro vi si trova anche la tomba di una serva di Dio…
Sì, di Renata Borlone di cui si è avviato il processo di beatificazione. Renata è stata per tanti anni a servizio della Cittadella ed era proprio di una carità squisita e la sentiamo tutti vicina. Il Santuario, come dicevo prima, è il cuore di Loppiano e non solo per noi cristiani, perchè anche quando vengono qui in visita gruppi e persone di altre religioni, loro sentono che questo è un luogo che accoglie veramente tutti. Forse perché c’è anche un’immagine della Madonna che è stata donata da un indù, direi che tutti si sentono a casa in questo Santuario.
Proprio di fronte a quell’immagine di Maria, Papa Francesco ha deposto un mazzo di fiori quando è venuto a trovarvi…
E’ stato nel 2018 quando c’è stata questa sua visita importantissima per noi, un dono grandissimo perché ancora oggi sentiamo di dover vivere l’invito che lui ci ha lasciato, cioè di far sì che sempre di più la Cittadella si apra a tutti e che diventi casa per tutti.
Naturalmente, Mariateresa, la notizia dei danni al Santuario è arrivata subito a tutti i membri del Movimento e non solo in Italia: che cosa è successo da quel momento in poi?
Subito ci sono arrivati messaggi di vicinanza, di preghiera, di stupore e di dolore per quanto era accaduto da parte di tutti, ma ci sono arrivati anche messaggi di persone che offrivano aiuto in tutti i modi, e tante piccole somme di denaro a cominciare dai bambini e da tante parti del mondo, cito solo Hong Kong e la Thailandia, da chi aveva inventato la vendita di dolci, o di qualsiasi altra cosa, per esprimere l’amore che c’era e che c’è per questo Santuario.
Qual è la situazione oggi, a che punto è il lavoro dell’equipe di ingegneri e di tecnici che stanno studiando per il progetto di una nuova copertura del tetto della Theotokos?
Per la chiesa occorre pensare ad una copertura che tenga conto non soltanto delle normative che sono cambiate rispetto a 20 anni fa quando è stata costruita, ma anche che risponda alla previsione di eventi estremi come questo che si pensa potranno essere purtroppo anche sempre più frequenti, quindi gli ingegneri e i tecnici seguiti da docenti universitari, hanno fatto una valutazione della tenuta della struttura portante e ora stanno arrivando alla conclusione di uno studio per la progettazione di un pacchetto di copertura e di isolamento nuovo. Entro fine mese dovrebbe essere pronto, dopodiché si contatteranno le ditte per gli appalti e per iniziare il lavoro. Questo per quanto riguarda la Theotokos, ma la Cittadella è stata toccata in tanti punti, per alcuni ci sarà l’assicurazione che copre i danni, ma una buona parte saranno coperti in un altro modo, e ci stiamo appunto dando da fare per raccogliere i fondi necessari.
Perchè serviranno ancora tanti gesti di solidarietà e anche del tempo per poter portare avanti e concludere i lavori…
Certo, di tanta tanta generosità e di qualche mese. Speravamo di poter concludere tutto per Natale, ma non crediamo di riuscirci, ci vorranno alcuni mesi per completare i lavori.