Papa Francesco: “Governanti facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace”
Papa Francesco chiude, dal Colosseo, l’incontro interreligioso per la pace promosso dalla Comunità di S. Egidio facendo risuonare, 60 anni dopo, l’appello di San Giovanni XXIII ai governanti per salvare la pace. “Non lasciamoci contagiare dalla logica perversa della guerra; non cadiamo nella trappola dell’odio per il nemico”, l’invito ai leader religiosi. “Non siamo neutrali, ma schierati per la pace”
Da AgenSir M.Michela Nicolais
Un discorso diviso a metà, con la prima parte dedicata all’analisi del drammatico scenario attuale e la seconda al rilancio dell’impegno dei credenti di tutte le religioni per fermare la guerra. Così Papa Francesco ha concluso l’incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nello “spirito di Assisi” sul tema: “Il grido della pace. Religioni e culture in dialogo”. Trentasei anni dopo la prima storica convocazione voluta da San Giovanni Paolo ad Assisi, dal Colosseo Bergoglio ha preso in prestito e sottoscritto, nei punti nodali del suo discorso, prima il radiomessaggio del 25 ottobre 1962 e poi la Pacem in terris di San Giovanni XXIII. L’appello di Francesco ai governanti è oggi lo stesso lanciato dal “Papa buono” sessant’anni fa: “facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace”.
“Oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Siamo nella terza”,
esordisce il Papa. “Purtroppo, da allora, le guerre non hanno mai smesso di insanguinare e impoverire la terra, ma il momento che stiamo vivendo è particolarmente drammatico”, denuncia Francesco: “Per questo abbiamo elevato la nostra preghiera a Dio, che sempre ascolta il grido angosciato dei suoi figli”. “La pace è nel cuore delle religioni, nelle loro Scritture e nel loro messaggio”, ricorda il Papa ai presenti: “Nel silenzio della preghiera, questa sera, abbiamo sentito il grido della pace: la pace soffocata in tante regioni del mondo, umiliata da troppe violenze, negata perfino ai bambini e agli anziani, cui non sono risparmiate le terribili asprezze della guerra”.