LE RADICI E LE ALI – UN DIALOGO IN CAMMINO SU SENTIERI DI MEMORIA E DI PACE
Il gruppo ’27 ottobre’ di Padova, ispirandosi alla XXI Giornata di Dialogo Cristiano Islamico “Disarmiamoci, il nome di Dio è Pace” , ha organizzato una gita a Trieste, all’insegna del dialogo, della fraternità e dell’amore scambievole, ma anche della memoria e del ricordo
Domenica 06 novembre, lasciandoci ispirare dall’appello della XXI giornata di dialogo Cristiano Islamico ” Disarmiamoci, il nome di Dio è Pace”, il gruppo 27 ottobre creato anni fa a Padova da Musulmani e Cristiani ha organizzato una splendida gita in pullman alla scoperta della meravigliosa città di Trieste
La scelta di questa città non è stata casuale bensì mirata perché Trieste negli anni ha saputo andare oltre l’indifferenza e diventare un po’ alla volta un laboratorio di incontro e di dialogo tra le diverse Comunità religiose e linguistiche che vi abitano
Imparando dagli errori e dagli orrori del suo recente passato, questa città è oggi luogo di iniziative interculturali ed interreligiosi nonché la sede di diversi edifici religiosi significativi, di una ricchezza storica e bellezza architettonica unica
A questo proposito il gruppo 27 ottobre per il dialogo Cristiano islamico a Padova ha voluto vivere una giornata di dialogo all’insegna della fraternità e dell’amore scambievole ma anche all’insegna della memoria e del ricordo
La prima tappa di questo “PELLEGRINAGGIO” è stata la Risiera di SAN SABA dove abbiamo incontro un membro della Comunità Ebraica MAURO TABOR assieme ad un membro del Movimento dei Focolari Prof. Silvano Magnelli
Entrambi in armonia tra loro e senza discorsi retorici o di circostanza ci hanno raccontato il progetto malefico della trasformazione della Risiera di SAN SABA in un luogo di segregazione, di sterminio e di deportazione verso altri Lager nazisti
Entrambi ci hanno spiegato che questo progetto forse non poteva aver luogo senza il consenso e il collaborazionismo di tanti italiani triestini e ancor meno senza l’indifferenza diffusa tra i cittadini
Riuniti all’interno del Museo della Risiera, il nostro gruppo ha ascoltato attenzione le parole di Silvano e di Mauro che ci hanno ricordato l’altro dramma avvenuto subito dopo la fine della seconda guerra: la tragedia delle persecuzioni post-belliche tragicamente note come Massacri delle foibe
L’insegnamento più importante che ci siamo portati da questa prima tappa è che il male non può averla vinta finché ci sono cittadini e fedeli consapevoli e responsabili disposti ad uscire dalla loro zona di confort, capaci di dire NO al momento e nel modo giusto
Questa grande lezione va ricordata anche oggi per resistere alla cultura della violenza e della prepotenza
In serata, di ritorno da Trieste Mauro Tabor a cui abbiamo inviato alcune foto scattate assieme ci ha scritto:” è stato bellissimo per me parlare a quel pubblico così diverso dal solito. Mi ha fatto sperare di lasciare una società più bella e pulita di quella che ho trovato, grazie a voi”
Motivati dalla bella giornata e dall’azzurro del cielo e del mare, il gruppo si è diretto verso piazza Unità d’Italia, una piazza viva di una bellezza eccezionale che oggi rappresenta il cuore battente della città
Purtroppo, in passato, questa stessa piazza è stato anche il luogo da dove il duce ha annunciato le leggi razziali e da dove è partito quel tragico boato di consenso cittadino a questo oscuro annuncio
Un misto di emozioni e di sensazioni, tra sorrisi e scatti fotografici vicino al mare o ancora un buon caffè illy si è cercato di alimentare le relazioni e aprire il cuore ad un’autentica fraternità
La seconda tappa del nostro viaggio in dialogo è stata la sede del Centro islamico di Trieste e Provincia
Ad accoglierci, il Presidente Dott. Omar Akram assieme al Presidente Emerito Salah Igabria e altri membri del consiglio direttivo
Omar Akram ha voluto la storia della presenza islamica nella città di Trieste dai tempi dell’Impero austro ungarico ad oggi, il progetto del nuovo centro islamico e gli sforzi/ sacrifici della Comunità messi in essere per ristrutturare la sede nuova
Don Enrico Piccolo delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso ha voluto sottolineare che Trieste pur essendo città di confine ha saputo essere nel tempo una città d’incontro e di dialogo e può diventare un modello per altre città italiane che si trovano confrontarti con la diversità e la coesistenza di diverse Comunità religiose ed etniche
La calorosa accoglienza della Comunità islamica locale per condividere il pranzo in una sala del centro islamico e la possibilità per
i giovani del collegio del mondo unito di condividere il pasto con i giovani musulmani e Cristiani del nostro gruppo ci ha fatto veramente felice e ci ha permesso di vivere momenti di scambio e di doni reciproci
Dopo la preghiera rituale dei Musulmani, il Pullman ci aspettava per la prossima meta a destinazione della cattedrale di San Giusto, un gioiello architettonico, risultato dell’unificazione di due Chiese più piccole
Ad aspettarci un gruppo di giovani volontari membri di un’Associazione che si dedica ad accompagnare visitatori e Pellegrini per apprezzare meglio edifici storici di carattere religioso
Suddivisi in piccoli gruppi siamo stati introdotti nelle parti più belle della Cattedrale in particolare i meravigliosi mosaici, i ritratti di Gesù della Vergine Maria.
La visita alla Cattedrale si è conclusa con la S. Messa dei nostri amici cattolici mentre i Musulmani ammiravano il tramonto porpora che si confondeva con il mare blu
Al rientro, sono state molte le testimonianze a caldo di molte persone, Cristiani e Musulmani, per esprimere la gioia di aver condiviso questa benedetta giornata che oltre ad averci permesso di vivere tra noi un’altra esperienza di dialogo, ci ha messo in dialogo con Dio e con noi stessi
Vivere il dialogo in uno spirito di reciprocità e di fraternità ha fatto di noi Cristiani e Musulmani migliori, capaci di relazione e ben disposti all’incontro con il prossimo. Ogni prossimo
Imam Kamel Layachi