Natalità. De Palo: “Per farla ripartire serve la sussidiarietà”
“L’importante è che ciascuno – Governo, Regioni, Comuni, aziende – faccia quello che può fare, secondo le proprie competenze, e vada a supplire dove manca qualcosa. Si deve lavorare insieme, a prescindere dai colori politici”, spiega al Sir il presidente della Fondazione per la natalità
Da AgenSir 26 maggio Gigliola Alfaro
Due giorni per scommettere su un futuro migliore. E per ottenere questo risultato è necessario concretizzare un obiettivo chiaro: far ripartire la natalità, raggiungendo quota 500mila nuovi nati entro dieci anni. Di tutto questo si è parlato agli Stati generali della natalità, promossi a Roma dalla Fondazione per la natalità, l’11 e il 12 maggio, riunendo il mondo della politica, delle imprese, della comunicazione. Con due presenze significative: Papa Francesco e la premier Giorgia Meloni. A Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e anima degli Stati generali, chiediamo un bilancio dell’evento e una prospettiva sui nuovi impegni che aspettano la Fondazione.
Quale bilancio si può fare degli Stati generali 2023?
La terza edizione degli Stati generali della natalità è andata benissimo: per due giorni il Paese si è fermato su questo tema, per due giorni siamo riusciti a mettere al centro dell’agenda politica e mediatica italiana il calo della natalità. L’obiettivo era questo, ma anche far capire che questo tema non riguarda solamente la politica, ma riguarda la politica, le banche, le imprese, tutti, così come non riguarda solo chi governa, ma anche chi sta all’opposizione. Tutto questo è passato sia perché abbiamo avuto una grande attenzione mediatica, sia perché, con grande fatica, siamo riusciti ad avere sul nostro palco tutti i leader dei partiti, oltre che esponenti di aziende e media.
Soddisfatto, allora?
Si poteva osare di più… continua a leggere