Utero in affitto. Armeni: “Altro che libertà, è sfruttamento”
Altro che libertà di scelta e altruismo. Per la giornalista e scrittrice Ritanna Armeni la maternità surrogata è un’inaccettabile forma di sfruttamento di donne in stato di bisogno. “Invocare principi di libertà, autodeterminazione o altruismo è solo un alibi per lavarsi la coscienza”, sostiene in questa intervista al Sir. E la battaglia deve essere “soprattutto culturale”, sostiene nel giorno in cui approda nell’Aula di Montecitorio il ddl che istituisce il “reato universale” di maternità surrogata
Da AgenSir -Giovanna Pasqualin Traversa
Prende il via oggi (26 luglio) nell’Aula della Camera l’esame del disegno di legge “in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano”. Va dritta al punto la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Ritanna Armeni.
Maternità surrogata, gestazione per altri, utero in affitto. Che cosa preferisce?
A questa procedura si possono dare i nomi più disparati secondo il giudizio che si vuole esprimere: io scelgo utero in affitto perché il mio giudizio è totalmente negativo. Chiamiamo le cose con il loro vero nome: si tratta realmente di utero in affitto, una pratica da combattere con assoluta determinazione.
Ritiene che il ddl in discussione alla Camera possa costituire uno strumento efficace per arginare questa pratica nel nostro Paese?
Tendenzialmente, su questioni come queste credo molto nelle battaglie culturali, nell’importanza di avviare un dibattito, nella capacità di discutere e convincere le persone. Non ho invece fiducia nell’efficacia delle leggi; indicano certamente una propensione e un atteggiamento culturale ma sono facilmente aggirabili. leggi tutto
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