DOVE SONO I POVERI ? Salone dell’Oratorio di S. Vito di Altivole (TV), gremito di ragazzi, adulti, di etnie e religioni diverse e… di povertà diverse
Una bella domanda, che ha trovato subito una risposta Domenica 19 nel salone dell’Oratorio di S. Vito di Altivole (TV), gremito di ragazzi, adulti, di etnie e religioni diverse e… di povertà diverse.
I membri della Caritas e la Comunità Locale del Movimento dei Focolari insieme hanno accolto l’invito di papa Francesco ad “uscire” per vivere a corpo con la Chiesa e con tutti gli uomini di buona volontà la prima “Giornata Mondiale dei Poveri”; con il forte messaggio dal titolo: ”Non amiamo a parole ma con i fatti” e “perché in tutto il mondo le comunità cristiane diventino sempre più e meglio segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi”.
E’ stata questa giornata un richiamo forte alla condivisione come stile di vita, con i fatti, non solo a parole e che ci ha spronati ad aprire gli occhi ed il cuore verso chi ci vive e ci passa accanto.
E’ stato un profondo richiamo ad agire come i primi cristiani, senza “si” e senza “ma”. Il primo frutto di questo guardaci attorno è stato il dialogo tra Caritas della Collaborazione delle parrocchie di Altivole ed i membri del Movimento dei Focolari.
Ci siamo parlati per conoscerci di più ed, insieme, accordarci per una azione comune verso i poveri o, meglio, verso le “povertà” perché, guardandoci attorno, abbiamo compreso che molte sono le situazioni di povertà e che in noi stessi si insidiavano “certezze e comodità che spesso sono i luoghi privilegiati di una cultura benestante” che ci impediscono a “riconoscere che la povertà costituisce anche un valore con cui confrontarsi” (papa Francesco). Una volta accolte e amate, abbiamo incominciato a bussare alla porta ed ai cuori delle persone.
Importante è stata la notizia del Centro di Accoglienza di Onè che, per questa giornata, ha aperto le porte affidando le famiglie lì ospitate a famiglie del territorio che ne facevano richiesta. Due sono state affidate a noi provenienti dalla Libia e dal Costa d’Avorio. Con loro hanno accolto l’invito famiglie del territorio che sono da anni fra noi e con le quali condividiamo un cammino di fraternità, provenienti dal Marocco, Ghana, Bangladesh, India e Senegal.
L’invito è stato allargato anche alle cooperative che operano nel sociale. A mezzogiorno il salone, addobbato per la condivisione di un pasto come nei giorni di festa in famiglia e preparato con cura e semplicità anche da un gruppo di gen, ci ha accolti in 130, con una scritta a grandi lettere sulla parete: “IN CAMMINO VERSO LA …”, lasciando tutti in una certa sospensione ed attesa. Da subito lo stupore e la meraviglia perché, con i saluti ed abbracci festosi tra i convenuti, ci attendeva anche in diretta il messaggio di Papa Francesco che veniva trasmesso su un grande schermo e che ci è parso indirizzato proprio a noi.
Al saluto iniziale, poi, del parroco e dell’Imam Kamel e prima di iniziare il pranzo, c’è stato un momento solenne in cui la sala si è alzata ed in silenzio, ciascuno nella propria lingua e religione, ha innalzato al Cielo una preghiera di ringraziamento per questa giornata e per ricordare tanti, troppi bambini, mamme, giovani… vittime dell’odio degli uomini.
Il clima di festa, con la varietà del menù che ha previsto cibi rispettosi della cultura dei presenti e per l’abbondanza di varietà di quanti hanno contribuito, con il passare del tempo ci ha resi sempre più familiari ed ha preparato il clima per il gioco coinvolgendo ciascuno e svelando il segreto che conteneva la scritta: “IN CAMMINO VERSO LA FRATERNITA’”, riportata in varie lingue e che ha concluso la festa in sala. La gratitudine, gli abbracci, i sorrisi di tanti volti ci hanno accompagnati fuori dal salone ed ora ci sollecitano ogni giorno in “uscita” per le strade dei nostri paesi.