PACE IN FAMIGLIA: mi propongo di stemperare le tensioni, di rasserenare il clima, di gettare un ponte anziché scavare un fossato.
Forse prima ancora che assenza di guerre e conflitti, il termine pace ci evoca uno stato di tranquillità, di serenità, di armonia.
Sentimenti che possono essere tipici e caratteristici della famiglia, la nostra famiglia, luogo dove ritorniamo e ci ritroviamo magari la sera dopo intense giornate di lavoro o studio pervase di fatica, stress e carichi emotivi logoranti.
Ecco allora che all’ interno della nostra casa ci sentiamo protetti, capiti, accettati e quindi soddisfatti. Così facendo però rischiamo di imbatterci in un atteggiamento di pretesa e desiderosi di attenzioni che i nostri familiari devono o dovrebbero avere nei nostri confronti. E così la famiglia rischia di diventare anch’ essa luogo di scontro, arena dove le singole personalità sono in antitesi l’ una con l’ altra: il marito con la moglie, i figli coi genitori, ecc..
La vera pace in famiglia richiede piuttosto disponibilità all’ ascolto, partecipazione agli interessi altrui, servizio e disponibilità concreti. Solo con un atteggiamento di “donazione” costruiamo la vera pace, ognuno per la sua propria parte.
Papa Francesco alla udienza generale del 13 maggio 2015 ha consegnato alle famiglie tre parole: “permesso?, grazie, scusa. Sono parole semplici ma non così semplici da mettere in pratica! Racchiudono la forza di custodire la casa anche attraverso mille difficoltà e prove; invece la loro mancanza a poco a poco apre le crepe che possono farla crollare”.
Permesso? Posso? Presuppone mettersi nei panni degli altri e conoscere il loro pensiero rispetto a quanto vado o vorrei fare ponendo l’ attenzione sul bene comune familiare prima ancora di me;
grazie è riconoscere che quanto gli altri fanno per me non è dovuto, non è scontato;
scusa è riconoscere che posso solo migliorare quando ho fatto qualcosa che non va bene, ma diventa molto di più quando, pur non avendo fatto alcunché di sbagliato, mi propongo di stemperare le tensioni, di rasserenare il clima, di gettare un ponte anziché scavare un fossato.
Dunque non è solo una questione di buona educazione o, peggio ancora, di formalismo quanto piuttosto di uno stile di vita rispettoso e pervaso di amore profondo e duraturo da cui può scaturire la vera pace.