DAL PARADISO LA PROSPETTIVA CAMBIA TOTALMENTE – L’esperienza di alcuni veronesi al Corso per Operatori Pastorali dal 15 al 21 luglio a Loppiano
Guardare con l’occhio di Dio la liturgia, la carità, la catechesi, accompagnati, passo dopo passo, dall’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco: questa l’esperienza vissuta da alcuni veronesi, dal 15 Luglio al 21 luglio a Loppiano , nella Scuola per Operatori Pastorali.
Aiutati da un’intensa relazione di Mons. Piero Coda, siamo entrati in una profonda relazione reciproca dove non ero più io, ma noi, rinnovati dallo Spirito Santo che ci fa vivere la relazione che c’è tra il Padre e il Figlio, nella Trinità.
Essere protagonisti nella diocesi, nelle parrocchie chiedendoci quali linee possono nascere dal Carisma dell’Unità. Crediamo ancora all’amore con la stessa intensità dei tempi della prima illuminazione, siamo capaci di accendere roveti ardenti lì dove siamo: consiglio pastorale, parrocchia, commissioni, diocesi? Queste le provocazioni di Mons. Pino Pedrocchi che ci ricordava che Chiara Lubich era donna di Dio e quindi di Chiesa. Vivendo in Unità tra noi e con tutti costruiamo la Chiesa partendo da noi e dalle piccole cose.
“Una pastorale in conversione”, così ci è stata presentata da don Alessandro Clemenza l’Esortazione Evangelii Gaudium e ci ha invitato a guardare con l’occhio di Dio la liturgia, la carità, la catechesi. “Far vedere esperienze vive di unità, vivere relazioni trinitarie questo conquista, questo è il nostro segreto” ripeteva don Alessandro.
La Parola di Vita e la nostra testimonianza ci riportano alla radice del cristianesimo. Così Suor Tiziana Longhitano e Don Vincenzo di Pilato ci hanno ricordato come l’incontro con Gesù fa brillare la vita in noi, la sua parola trasforma mente e cuore. Certo la sfida è faticosa, anche gli apostoli faticano a gettare le reti, ma Pietro si fida e il risultato è enorme.
La comunità cristiana è educatrice, si confronta con gli scenari odierni attingendo dal Vangelo: questo il tema affrontato da Mons. Zani che ci sprona ad essere consapevoli del Carisma dell’Unità e a essere protagonisti, lasciando una traccia. Essere ”missionari con al centro il volto di Gesù, poveri di mezzi, sobri essenziali, liberi, leggeri, sicuri solo di Lui” come ha ricordato Papa Francesco nell’Angelus del 15 luglio.
Molti sono stati i Laboratori nei giorni del corso dove ciascuno ha lavorato in prima persona mettendosi in gioco. Dinamiche relazionali, gestione dei gruppi, domande di qualità e risposte di qualità, lo stile di ascolto e di dialogo, i conflitti: queste le tematiche principali affrontate.
Il confronto profondo e sincero su quanto ciascuno ha vissuto in quei giorni ha sugellato la bellezza di quel tempo trascorso assieme dove si è sperimentato il corpo mistico, la relazione trinitaria di un noi nata da quell’esperienza di Chiara del ’49.
Ci siamo lasciati con un rinnovato impegno nel fare la volontà di Dio, nel vivere in ogni articolazione della Chiesa Locale come in questi giorni di scuola.