Dl sicurezza, Perego: il problema non sono le ong che salvano chi è in pericolo
Il presidente della Fondazione Migrantes analizza il decreto approvato ieri con le nuove norme previste per le navi di soccorso in mare. “È fondato su un segnale di insicurezza che è fasullo. La politica superi l’impatto ideologico sulle migrazioni. La mobilità è una struttura fondamentale del futuro delle nostre città”
Da Vatican News – Antonella Palermo – Città del Vaticano
Paradossi, opacità e limiti. Sono quelli espressi ai nostri microfoni dal vescovo Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, a proposito del decreto legge con disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori, approvato ieri dal Consiglio dei ministri.
Le nuove regole per le ong che soccorrono in mare
Il decreto contiene le nuove regole per le ong che operano per salvare i migranti nel Mediterraneo. Tra le novità, multe e confische per chi non rispetta le nuove prescizioni. Le navi potranno transitare e intervenire solo per i soccorsi, e comunque sotto il controllo e le indicazioni delle autorità territoriali. Di una “idoneità tecnica” per la sicurezza nella navigazione dovrà essere dotata la nave di soccorso. Per il resto delle misure sulla sicurezza il governo lavora ad un nuovo decreto che sarà pronto a gennaio. Si tratta di un risultato di compromesso frutto di numerose riunioni tecniche e diversi confronti politici, caratterizzati da momenti di tensione all’interno della maggioranza. Intanto continuano gli sbarchi: sono 112 i migranti arrivati fra la notte e l’alba, con tre diversi barchini, a Lampedusa. La prima barca, con a bordo 14 persone (8 minori) originarie di Costa d’Avorio e Tunisia, è stata agganciata al largo dalla motovedetta V1102 della Guardia di finanza. A Cala Madonna sono stati bloccati 36 (10 donne e 3 minori) bengalesi, senegalesi, malesi e gambiani. L’imbarcazione utilizzata per la traversata non è stata ritrovata. All’alba, sempre la motovedetta delle Fiamme gialle, ha bloccato un barcone di 12 metri con a bordo 62 (15 donne e 4 minori) originari di Mali, Guinea, Costa d’Avorio e Camerun. Ventuno algerini – tra loro anche sei donne e tre minori – sono stati intercettati ieri notte al largo di Sant’Antioco dalla Guardia di Finanza e poi traportati al sicuro al porto. Quindi il trasferimento al centro di accoglienza di Monastir (Cagliari) a cura della Polizia di Stato.
“Non sono le ong a generare insicurezza”
Abbiamo chiesto una valutazione complessiva dell’impianto del decreto a monsigno Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes.
Monsignor Perego, quale analisi può offrici sul decreto appena approvato?
Una prima considerazione è se siano le ong il problema della sicurezza dell’Italia o se invece sono proprio le ong le navi che salvano persone, che sappiamo da quali Paesi provengono, cioè Paesi in forte crisi internazionale, 40 in guerra e diversi dove anche i cambiamenti climatici hanno costretto a partire. Forse sono proprio le ong che creano sicurezza più che mettere in pericolo. Una seconda considerazione è che mi sarei aspettato che, a fronte eventualmente di una regolamentazione delle azioni delle ong che di fatto limitano il salvataggio delle persone, ci fosse un impegno italiano ed europeo per proprie navi di salvataggio di persone che continueranno a fuggire da situazioni disperate. La terza considerazione è che bisogna capire se sono legittime, alla luce del diritto internazionale e del diritto del mare, alcune indicazioni che sono presenti nel decreto. Infine, nel decreto sicurezza non c’è una parola sulla sicurezza delle persone in pericolo e che sono in fuga. È un decreto che dimentica che sono le persone che si trovano in mare il soggetto insicuro e che hanno bisogno di approdo. leggi tutto