ESPERIENZA SULLA SABBIA – Spiaggia assolata, arriva una venditrice ambulante…
Mare. Spiaggia assolata. Caldo sopportabile solo all’ombra, sdraiati comodamente sul lettino. Una donna di colore, venditrice ambulante, si ferma esausta sotto il nostro ombrellone. E’ di colore, ma anche lei ha caldo e suda. Mi sento a disagio. Mi disturba. La sua presenza mi ricorda che io sono ricco e lei è costretta a lavorare e sudare per vivere. Non è proprio così, ma il divario fra lei e me è visibile. E poi sarà la ventesima ambulante, in un’ora, che mi chiede di comprare le sue mercanzie di cui non ho bisogno. Tutto ciò, in un attimo, mi occupa il cervello. Chi è con me, invece, quasi di nascosto le dà un grappolo d’uva. La donna africana lo mangia in un lampo. Solo allora mi si apre il cuore. Ho sbagliato… di grosso. E’ sempre il mettere la giustizia davanti ai propri comportamenti che imbroglia le carte, e non si capisce che è l’amore la vera e ultima giustizia. Ricomincio, riconoscendo la mia debolezza e facendo ricorso alla Sua Grazia. Le parlo, le chiedo di dov’è, insomma la tratto da persona, non da scocciatrice ambulante… . Lei è felice di poter parlare di sé, della sua famiglia, anche se non comperiamo niente. Alla fine, con un sorriso, se ne va ringraziando.