PENSIONAMENTO: avvertire la necessità di poter ancora donare qualcosa di sé
Il momento di andare in pensione, anche se previsto, ci sorprende quasi sempre all’improvviso. Non è semplice modificare i ritmi che per decenni abbiamo vissuto e spesso si è tentati di vivere di ricordi o di lasciarsi prendere dalla pigrizia o dall’oziosità.
Ma nel profondo di ognuno si può avvertire la necessità di poter ancora donare qualcosa di sé: saper ascoltare e attendere che “quella voce” si faccia sentire per vivere in pienezza questa nuova tappa della vita.
Tutti questi sentimenti sono espressi in forma poetica in queste righe.
PENSIONAMENTO
Provai ad arare
il tempo era buono
e calda la terra.
Con gioia
tracciai il solco, il primo,
altri poi,
sicuro della semina e di raccolto copioso
pur se d’altri!
Ma…,
ma giunsi alla fine del campo
imprevista
come quando riappare un oggetto smarrito
da tempo
che, dopo molto cercare, più non pensavi.
Ed ora?
“Non voltarti…”, mi dici.
“Lo so, lo imparai fin dall’inizio- rispondo-
Eppure il sole è ancor alto,
né mai volli oziare
né Tu me lo chiedi.
Fu facile
allora
correre ai Tuoi comandi,
come, appresso alla sorgente, l’acqua di un fiume.
Sto fermo,
d’accordo.
Immobile resto
ed ascolto
attento al silenzio
come lo fui alla voce.
“Ora – mi rispondi-
devi imparare
l’attesa”.