PENSIONE: NECESSITA’ DI DEDICARE DEL TEMPO A CHI HA BISOGNO

Una storia nata dall’amore per il prossimo che concretamente si trasforma in amicizia e inclusione

Dopo essere andati in pensione, abbiamo sentito la necessità di dedicare del tempo a chi ha bisogno e siamo entrati a far parte del Centro ascolto della Caritas della nostra parrocchia.

Mentre Sandra era di servizio al centro, Reza e Maryam, una giovane coppia di rifugiati politici Iraniani cerca aiuto. Dopo averli accolti ed ascoltati Sandra è stata colpita dalla loro situazione e dalla tristezza che leggeva negli occhi di lei che da poco aveva perso la mamma senza poterla vedere e darle l’ultimo saluto.

Reza è ingegnere idraulico e Maryam architetto: hanno un figlio di 8 anni, Yousef, che vivendo tutte queste vicissitudini aveva molta difficoltà di inserimento a scuola e di rapporto con gli altri bambini.

Non potendoli aiutare come Caritas, essendo seguiti come rifugiati da una organizzazione preposta,

a Sandra viene in mente che il figlio di una sua amica ha uno studio di ingegneria.  A casa ne parliamo e chiamiamo il nostro amico che ci dice di inviargli il curriculum.

Intanto siamo invitati da Reza a casa loro dove ci raccontano la loro storia da quando sono qui in Italia e quello che hanno dovuto affrontare. Traspariva dai racconti e dai loro volti il dolore nel lasciare la loro patria a cui non potranno più fare ritorno perché con l’attuale regime rischierebbero il carcere.

Conosciamo Yousef, il loro bambino che è timido, non parla e si nasconde la bocca, ma incuriosito da noi si avvicina per poi scappare quando gli parliamo.

Veniamo a sapere dalla mamma che non hanno indumenti per l’inverno e visto che Youssef ha la stessa età del figlio di una nostra nipote, la interessiamo e ci porta proprio gli indumenti che servivano.

Il nostro rapporto si rafforza di giorno in giorno: a volte ci invitano a casa loro preparandoci dei cibi tipici e noi ricambiamo preparando loro una pizza, molto gradita, a casa nostra.

Ci dicono che a Yousef piacerebbe giocare a calcio ma la quota mensile richiesta non riescono a sostenerla. Allora Giorgio, che conosce il responsabile del settore giovanile, gli parla chiedendo se può fare un’eccezione e che al bambino venga fornito tutto il necessario per giocare senza pagare nulla. Lo stesso vale per il GR.EST estivo dove, grazie al nostro interessamento, gli viene data la possibilità di partecipare alle attività e alle escursioni gratuitamente.

Consigliamo di inserire Yousef anche al catechismo: un ulteriore modo di aggregazione con altri

bambini fuori dal contesto scolastico. Con nostra gioia veniamo a sapere che attratto dalla figura di Gesù chiede ai genitori di essere battezzato.

Contattiamo il parroco che li incontra per spiegare il percorso per diventare cristiani. Il parroco ci confida che non ha il tempo per questo percorso e li affida a noi per avvicinarsi a questo importante Sacramento. Viene fissata la data del battesimo di Yousef il 15 di agosto e loro considerandoci ormai come “genitori” ci chiedono di fare i padrini al loro figlio.

Il parroco coglie l’occasione del rito come un’opportunità per far conoscere questa famiglia alla comunità e fa rimanere il bambino assieme a lui sull’altare fino alla fine della Messa dove lo sentiamo parlare e lo vediamo sorridente e felice. Reza e Maryam decidono poi di fare una bella festa di pranzo preparando tanti piatti della loro tradizione. Essendo Ferragosto e non trovando tanti amici con cui festeggiare si decide di invitare tutti i sacerdoti, il sacrestano, una famiglia siriana con due figli e alcuni volontari della Caritas.

La festa è riuscita bene essendoci stato anche un bello scambio di esperienze reciproche facendo capire loro l’importanza di continuare a crescere nella fede con la frequenza della S. Messa la domenica e sappiamo che da quel giorno ci vanno regolarmente.

L’amicizia continua e cresce nell’amore reciproco. Per il compleanno di Youssef li abbiamo aiutati ad organizzare una festa in Patronato dove erano presenti molti dei suoi compagni con i loro genitori che hanno molto apprezzato il tutto.

Quando abbiamo avuto il Covid Reza e Maryam si sono preoccupati per noi e concretamente hanno cucinato per noi cibo per due giorni-

Vediamo che si stanno inserendo sempre di più nel nostro paese.  Reza ha trovato un lavoro a chiamata come mediatore culturale presso la questura e l’aeroporto visto che oltre all’Arabo parla bene sia l’Italiano e l’inglese. Maryam invece va tre giorni alla settimana ad aiutare nel mercatino della Caritas oltre a fare qualche lavoro di cucito essendo molto brava anche con la macchina da cucire.

Giorgio e Sandra