PRONTO? SONO MARIA DEL CALL CENTER…
Quante telefonate dai call center e quanto tempo dedichiamo a chi ci chiama? Un’esperienza che fa sentire “persona” anche se non si vede e nemmeno si conosce l’nterlocutore.
Squilla il telefono e rispondo ad un numero di cellulare sconosciuto. Generalmente non lo faccio mai, ma sto aspettando una telefonata. Solo dopo aver detto “pronto”, capisco che è una ragazza del call center che mi propone di cambiare contratto di luce e gas.
Subito penso: taglia corto perché non hai bisogno di cambiare contratto, non hai tempo da perdere, stai aspettando un’altra chiamata. Ancora i miei pensieri: se dai corda non ti lasciano più, con l’insistenza e le tecniche di vendita che usano per metterti sempre alle corde… . Insomma, in soli due secondi ho fatto in tempo a riempirmi la testa di tutti questi pensieri negativi.
Ma subito dopo mi dico: No. Affronta questo momento con l’amore, fai con semplicità quello che ti dice il cuore. Hai davanti una persona come te.
La chiamo per nome, Maria, perché così si è presentata e poi le parlo col cuore dicendole che capisco la difficoltà del suo lavoro, la fatica e lo stress di dover contattare persone sconosciute e doverle convincere a scegliere quel prodotto. Le dico ancora che immagino cosa si prova quando ti rispondono a male parole o ti buttano giù il telefono, ma per me dietro ogni lavoro c’è una persona che va trattata con dignità e rispetto.
Quando le dico che non mi sento di aderire alla sua proposta, eravamo entrambe su un piano diverso.
Lei mi risponde chiamandomi per nome, dicendomi che è commossa, che sono la prima persona, da quando lavorava, lì che le parlo gentilmente e che capisce le sue difficoltà. Maria ha conclude la chiamata con un abbraccio virtuale che ricambio di cuore.