UNDICI STUDENTI DI PIOVE DI SACCO IN UGANDA PER VIVERE UN’ ESPERIENZA DI AIUTO CONCRETO

PIOVE DI SACCO
Sono undici gli alunni dell’istituto De Nicola di Piove di Sacco che il 2 gennaio sono partiti alla volta dell’Uganda, per vivere una esperienza di volontariato e aiuto concreto in un Paese del sud del mondo. Sono alunni della quinte classi di diversi indirizzi: Turismo (Alice Bertipaglia, Laura Miotto, Ana Rocha, Iris Martin), Amministrazione Finanza e Marketing (Giada Spinello), Costruzioni, Ambiente e Territorio (Giovanni Zecchin e Pierpaolo Merola) Socio-sanitario (Marta Tampucci, Elisa Rizzo, Sofia Addondi e Alessia Montagna).

Sono accompagnati dalla docente Ivana Pampalon, arrivata ormai al settimo gruppo di studenti che va in Uganda. Gli alunni hanno seguito un corso di formazione in preparazione all’esperienza, tenuto dalle associazioni Amici dei Popoli, Angoli di mondo, Africa Mission Cooperazione e Sviluppo, Csv di Padova e Cuamm Medici con l’Africa, di 16 ore e hanno lavorato molto per preparare tutte le attività nelle quali saranno impegnati per 24 giorni.

Alunni e docente seguiranno diverse attività e occasioni di incontro: a Kampala, in collaborazione con il Movimento dei Focolari e con Cooperazione e Sviluppo, lavoreranno alla sistemazione della Great Valley School, una scuola nello slum di Makyndye e nella clinica Healt Centre Zia Angelina, mentre in collaborazione con le suore comboniane andranno a proporre attività ricreative ai bambini di strada.

A Moroto, nel Karamoja, in collaborazione con Cooperazione e Sviluppo Ong, saranno occupati nella sistemazione della scuola dell’infanzia ECD Centre e proporranno laboratori didattici allo Youth Centre. Avranno la possibilità di visitare le famiglie dei villaggi e di intrattenere i detenuti del carcere di Moroto, oltre ad incontrare le realtà della cooperazione internazionale presenti nel territorio e visitare progetti di tutela delle donne contro la violenza domestica.

Ivana ci ha inviato alcune immagini di questi giorni e un messaggio “Qui la vita ė molto intensa e le esperienze molto molto forti. Va tutto bene, mi sento accompagnata passo passo dalla preghiera e dall’unità di tutti voi, perché ci sono tantissimi segni della provvidenza inaspettati. In questi giorni abbiamo lavorato nella scuola di slum e nella clinica dei focolari, siamo andati a visitare le famiglie nello slum” e abbiamo fatto una bellissima serata con i focolarini e i gen nel Focolare Maschile. Sono una perla dietro l’altra”.

 

Una volta rientrati in Italia, gli studenti saranno impegnati in attività di restituzione dell’esperienza ai propri compagni, alle altre scuole del territorio e a tutta la cittadinanza, perché una esperienza così straordinaria non sia appannaggio di pochi, ma diventi occasione di condivisione, di riflessione e anche di diffusione di un modo più rispettoso di vedere le altre culture, gli altri popoli, le persone diverse dagli standard occidentali.