Fraternità con la Chiesa Ortodossa di Mosca
(esperienza dell’Associazione “Murialdo” e del Movimento dei Focolari di Padova)
I rapporti con i nostri amici russi e con l’allora Padre Savva, che diventerà poi Vescovo, iniziano nel 1990 quando rappresentanti della Regione del Veneto, assieme a Fratel Valeriano dell’Associazione “Murialdo” di Padova, sono andati a Mosca per uno scambio culturale e di esperienze sulle problematiche giovanili.
Alcuni mesi dopo una delegazione del governo russo, del Municipio di Mosca e Padre Savva hanno ricambiato la visita e voluto conoscere la varie realtà esistenti nella Regione veneta, fra le quali il “Murialdo” che, per la sua specifica vocazione verso i giovani abbandonati, ha particolarmente colpito Padre Savva: da questi contatti ha preso il “Murialdo” come modello per avviare a Mosca, presso la sua Parrocchia, un centro di accoglienza.
L’incontro nel Veneto è stato l’occasione per instaurare rapporti personali con i membri della delegazione di San Pietroburgo e di Mosca: dal rapporto personale ai fatti concreti il passo è stato breve, tant’è vero che nel 1992 sono partiti da Padova aiuti umanitari di varia natura (alimenti, medicinali, vestiti, parti meccaniche …).
La disponibilità immediata di aiuti concreti ha particolarmente colpito i nostri fratelli di fede ortodossa al punto da rimanere sorpresi che i cattolici fossero così sensibili alle loro necessità.
In quegli anni Padre Savva ci invitò frequentemente a Mosca per attingere e confrontarsi con la nostra esperienza, per impostare la sua Casa denominata “Murialdo 2” al modello delle case-famiglia italiane.
Il Padre era in un atteggiamento di ascolto profondo e faceva tesoro di ogni particolare: per esempio il predisporre per i ragazzi stanze a due letti con bagno …
La strada per realizzare la sua opera incontrò tanti ostacoli, perché completamente innovativa rispetto alla logica corrente nella gestione degli Istituti russi per l’infanzia.
Per tutto questo noi ci sentivamo di non mancare ai suoi inviti perché lo si faceva per il bene dei ragazzi e per sostenerlo in questa importante fase di organizzazione e fondazione della casa-famiglia.
Successivamente, quando le necessità concrete diminuirono, ci esortò sempre a continuare nell’amicizia fraterna.
Nel dicembre 1994, nel momento della consegna ufficiale della Casa del Fanciullo da parte del Comune di Mosca alla Chiesa Ortodossa, il Patriarca di tutte le Russie Alessio II ci ha salutati e ringraziati con queste parole:
“Grazie a voi è venuta questa idea (della casa-famiglia): questo dimostra che uniti insieme cattolici e ortodossi possono fare tante cose belle”.
Adesso, ripercorrendo le varie tappe di questa esperienza, ci risuonano in modo nuovo i “sì” del Convegno di Stoccarda del 2007: il sì alla vita e alla dignità inviolabile della persona, alla solidarietà con i poveri e gli emarginati…
Questi ragazzi erano stati tolti dalla realtà dell’Istituto e questa casa-famiglia aveva rappresentato un riferimento importante per gli organi istituzionali e religiosi russi.
Era un’esperienza che nasceva da rapporti basati sull’amore scambievole, dal vivere alla luce della Sua Parola e mai ci sono parse così vere le parole del Card. Walter Kasper, pronunciate proprio a Stoccarda nel 2007:
“Penso che Dio abbia un sogno e voi ne siete parte. Dio non vuole una Chiesa nuova, ma un modo nuovo di essere Chiesa … Il Vangelo dà speranza e slancio e questo manca all’Europa”.
Essendo l’esperienza della casa-famiglia di Mosca strettamente legata alla spiritualità di San Leonardo Murialdo, in quegli anni l’Associazione “Murialdo” ha orientato tante sue energie al suo sostegno e Fratel Valeriano è sempre stato e continua a essere l’anima e la garanzia di questi rapporti. A lui si sono uniti negli anni tanti altri amici e appartenenti al Movimento dei Focolari sia in Italia che a Mosca.
Nell’ottobre 1994 il Vescovo Savva ha conosciuto alcuni focolarini dei Focolari di Mosca e la sua meraviglia è stata grande quando ha saputo che tra gli aderenti al Movimento c’erano molti ortodossi.
((Ci sono state tante persone che hanno pregato, offerto e lavorato per questo, alcune hanno raggiunto il Paradiso: in particolare ricordiamo Nino Miolo, Alice Borille e don Giancarlo Broetto. Parlando di loro si ripercorrono dei momenti significativi di questa esperienza.
Nino Miolo nei primi anni ’90 ha diretto un settore di un cantiere nell’ambito di una grande opera civile presso l’Università di Mosca e ciò si rivelerà provvidenziale per creare nuovi rapporti di collaborazione e per far arrivare a Mosca aiuti umanitari in una gara di solidarietà che coinvolse tanti.
I camion non partivano dall’Italia se non erano ben stipati: i materiali del cantiere non coprivano l’intera superficie dei TIR: ogni piccolo spazio libero veniva occupato per l’invio di materiali di prima necessità (una lavatrice, alimentari, stoviglie, attrezzature per fabbricare candele, vino …).
Inventò cento forme diverse per raccogliere aiuti, medicine, beni di prima necessità, coinvolgendo parrocchie, movimenti ecclesiali, gruppi giovanili.
Credeva nell’aiuto della Provvidenza e ogni ostacolo veniva superato. Così come quella volta che riuscì a trovare un chirurgo italiano disposto a eseguire un delicato intervento chirurgico a un bambino della Casa “Murialdo 2” che altrimenti rischiava la dialisi.
Diceva: “A Mosca mi attendono: vedere la gioia nei loro volti vi assicuro che mette in secondo piano tutto e i sacrifici non sono mai troppo grandi”.
Il Vescovo Savva in occasione dei suoi settant’anni le consegnò una pergamena con queste parole:
“Certificato vescovile di merito a Borille Alice per il suo giubileo, uno dei primi e più fedeli rappresentanti dell’Associazione ‘Murialdo’. Per ringraziarla per il suo lavoro ed esprimerle la nostra benedizione per l’instancabile impegno per la gloria della nostra santa Chiesa. Firmato da un ossequioso Savva, Vescono di Krasnagoski e Segretario del Patriarcato di Mosca. Mosca 16.6.2003”.
E’ venuta a mancare improvvisamente il 18 ottobre 2003, giorno di San Luca, l’apostolo dell’ecumenismo che unisce la Chiesa d’Occidente alla Chiesa d’Oriente.
La comunione della vita per le necessità concrete dei fratelli russi coinvolse con stupore varie realtà ecclesiali della Diocesi di Padova, Associazioni e Movimenti.
I Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari, in collaborazione con l’Associazione “Murialdo”, con diverse iniziative nelle varie parrocchie e non solo (bancarelle di dolci e oggetti russi, lotterie, confezioni di regali natalizi presso un supermercato), hanno raccolto fondi per la Casa “Murialdo 2”, per famiglie russe in difficoltà e per varie realtà giovanili.
Nell’ottobre 1999, nell’ultimo giorno della sua permanenza a Mosca, Alice viene informata da Monica, pediatra focolarina, di una nuova necessità: l’ospedale in cui lavora mancava di farmaci indispensabili per la cura dei bambini.
Partì subito con il tipico entusiasmo dei giovani una raccolta di farmaci e di fondi da inviare a Mosca nel più breve tempro possibile.
Fin dai primi anni Padre Savva ha incontrato personalmente il nostro Vescovo di Padova, Monsignor Antonio Mattiazzo, in un rapporto di gioiosa fraternità.
Varie sono state le tappe ufficiali.
Dal 23 al 31 agosto 1999 l’Arcivescovo di Padova si è recato in Russia e in Ucraina invitato dal Vescovo Savva e dal Vescovo ucraino Jonafan, già vescovo di Sumy.
Così scriveva la “Difesa del Popolo”, settimanale diocesano, nell’agosto 1999 alla vigilia del viaggio:
“L’auspicio di questo viaggio è che la nostra Diocesi possa avviare nuove e fraterne relazioni con la Chiesa ortodossa di Russia e di Ucraina, nel corso di quell’evento di grazia che sarà il grande Giubileo del Duemila, tra le cui principali finalità sta proprio il cammino delle Chiese verso l’unità visibile”.
Dal 16 al 21 ottobre 2000 in occasione della festa di San Luca la Diocesi di Padova ha vissuto un’importante momento di unità tra rappresentanti delle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana con il Congresso “San Luca Evangelista – Testimone per il 2000 della fede che unisce”. Il Vescovo Savva con tanta gioia ha partecipato con una delegazione.
Grazie all’Associazione Murialdo abbiamo continuato con più slancio questo cammino, iniziato nel 1991. Sono stati anni di intensi rapporti portati avanti da Alice, Nino, Valeriano, insieme a tanti del Murialdo e dell’Opera, anni di tanto lavoro e tanta gioia. A Mosca, anche i due focolari hanno sempre continuato a cercare occasioni di rapporto per far crescere ed alimentare questo legame.
A questi anni, ne sono seguiti altri di difficoltà e di grandi prove.
Nel 2000, la casa di accoglienza a Mosca, chiamata “Murialdo 2”, per ragazzi in difficoltà, venne chiusa.
Per questi motivi, i rapporti con Mosca si erano progressivamente allentati. Sono stati momenti dolorosi, ma non abbiamo mai avuto un attimo di dubbio nel continuare l’amicizia con il Vescovo Savva.
Sono passati così circa cinque anni di silenzio, interrotti solo da qualche telefonata per far giungere i nostri auguri di Pasqua e di Natale al Vescovo.
Nell’estate del 2008, il Vescovo Savva ci invita con tanto calore a Mosca e i rapporti riprendono. In occasione di questo viaggio gli assicuriamo che è sempre nei nostri cuori, che la nostra amicizia continuerà e si rafforzerà.
Avere a cuore, vivere e pregare per i passi – a volte anche faticosi – della Chiesa nel cammino dell’unità è una grazia particolare.
Sono questi i frutti di un rapporto che negli anni è andato approfondendosi nella condivisione di gioie e dolori, nel vivere l’uno per le difficoltà dell’altro in una comunione della vita che ci ha fatto superare insieme tante difficoltà: ci ha fatto comprendere e amare la sacralità delle reciproche tradizioni, in un incontro che va al di là della propria confessione e ci fa crescere nella nostra fede e nella scelta quotidiana di Dio.
Con stupore e gratitudine a Dio abbiamo compreso che questi rapporti di fraternità sono piccoli semi di resurrezione e possono, anche per vie a noi sconosciute, contribuire a rendere più unita e a ridare un’anima all’Europa.
Ci sono risuonate in maniera nuova le parole di Chiara Lubich a Ginevra nel 2002:
“Il tempo presente domanda a ciascuno di noi amore, unità, comunione, solidarietà. E chiama anche le Chiese a ricomporre l’unità lacerata da secoli. È questa la riforma che il Cielo ci chiede, è il primo necessario passo verso la fraternità universale con tutti gli altri uomini e donne del mondo”.