LUCE ARDENTE in visita a Padova e poi Venezia
I monaci buddhisti intorno al Santo Padre, lo scorso 10 maggio a Loppiano, sono diventati il segno evidente di una unità già visibile della famiglia umana.
Gioia, mani che si alzano per salutare Papa Francesco, contro ogni compostezza buddhista.
Una gioia spontanea traspare dai loro volti e dalle loro mosse. Ascoltano le canzoni dei complessi Gen Verde e Gen Rosso e annuiscono, felici dei significati che esprimono.
Cerco di tradurre le parole del Santo Padre, ma avverto che le capiscono dal di dentro, al di là di me. “Vogliamo essere un segno di unità e di pace per il mondo intero” mi dicono.
Al momento del saluto al Papa c’è in loro una serenità incredibile. Gli dicono: “Santo Padre, siamo monaci buddhisti e siamo del focolare: abbiamo studiato la spiritualità dell’unità di “mamma Chiara” e vogliamo viverla: amare tutti, amare per primo, amare subito e con gioia.
Vogliamo vivere l’unità come Chiara ci ha insegnato, come l’arcobaleno del cielo: colori diversi, ma tutti uniti. Le offriamo questa stoffa thai, che le possa ricordare di noi”.
Il Papa ascolta e acconsente sorridendo. Come fuori programma, uno di loro aggiunge: “Grazie per quanto ci ha detto, ma soprattutto di come lei si muove. È un segno di amore e di pace che porterò sempre con me, dovunque andrò”. Uno di loro poi mi dirà: “Un uomo così importante che si muove in un modo così semplice e siede su di una semplice sedia. È uno shock per me.
Non è un caso che ci siamo incontrati: significa che dobbiamo lavorare insieme per il bene dell’umanità”».
Luce Ardente, dopo la giornata a Loppiano del 10 maggio, ha fatto una visita a Padova, Basilica del Santo e poi a Venezia.
Suor Germana ci ha in inviato alcune foto.