Pieve di Soligo – Nuove esperienze di fraternità islamo-cristiana
Il Veneto è spesso dipinto come una società chiusa e refrattaria allo straniero e al seguace dell’islam. Eppure in questi anni è proprio in questa regione di Italia che ho vissuto alcune delle esperienze di dialogo e apertura più incoraggianti.
Dal Blog di Roberto Catalano
In questi ultimi anni sono stato spesso in terra veneta per programmi riguardo al dialogo interreligioso. Varie le tappe: Vicenza, Belluno, Padova, Venezia. In questo week end sono tornato ancora una volta in terra bellunese ed ho concluso nel cuore del prosecco, a Pieve di Soligo. Non ero mai stato in questo angolo incantevole del Veneto. Fra le cose che mi hanno profondamente colpito, a parte il prosecco che purtroppo non fa per me, essendo astemio, è la costante, paziente ed inarrestabile tessitura di rapporti fra abitanti locali e nuovi arrivi a fronte delle migrazioni. Non sembrerebbe, a prima vista e da quanto ci dicono media e giornali quotidiani.
Mi ha impressionato, sabato scorso, vedere sul palco di una delle manifestazioni a cui sono intervenuto una decina di amministratori rappresentanti della politica locale – fra i quali sette sindaci o sindache. La loro presenza intendeva confermare l’appoggio a una iniziativa che ha rappresentato un nuovo passo avanti del dialogo-integrazione fra comunità musulmana e popolazione locale.
Il merito va a persone, spesso poco note all’opinione pubblica, che si impegnano in un dialogo della vita con l’ ‘altro’, che è fatto di piccole cose, di gesti che non si notano quasi, di un rapporto costruito pazientemente con il vicino di casa, fra mamme dei figli compagni di classe, da uomini o donne qualunque nei negozi e per la strada. Persone spesso non più giovani ma convinte della dimensione fraterna della vita, costruttori e costruttrici di quella cultura dei volti e dell’incontro di cui parla Papa Francesco. Fa bene al cuore e alla mente vedere quanto ho sperimentato: una vera fraternità nel quotidiano. E non è cosa semplice. Le differenze fra le comunità rimangono e spesso portano a malintesi, delusioni, aprono ferite. Ma ho trovato persone capaci di andare al di là di tutto questo e molto altro ancora.
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