Un patto di prossimità per il dialogo e la pace

Roma, 13 dicembre 2015

A conclusione di questa straordinaria giornata desideriamo far giungere il nostro Grazie a ciascuno per l’unità che abbiamo sentito tangibile.

Eravamo circa 450 persone, famiglie e numerosi giovani, imam, nella condivisione della vita insieme che oggi è uscita maggiormente a vita pubblica, donando speranza per il cammino futuro.

Subito dopo l’Angelus, tanti del gruppo convenuto in Piazza San Pietro hanno offerto la loro testimonianza in una lunga intervista per un programma RAI sul Giubileo della Misericordia. E’ stato impressionante ascoltare la profondità e lo spessore delle testimonianze dei vari Imam, dei semplici credenti, di donne e ragazzi.
In un clima di grande ascolto e vera gioia per le apprezzatissime parole del Papa nel pomeriggio abbiamo ascoltato tante esperienze di comunione e vera fraternità. Riportiamo solo qualche frase:
• Oggi in questa sala si è aperta una Porta Santa. Disarmati e in nome di Dio attraversiamo le sfide di oggi per portare pace.
• In questa sala siamo sulla prima linea di una guerra, ma quale guerra? Se qualcuno vuole fare muri di divisione, noi siamo in prima linea con le armi della fiducia, della collaborazione, dell’amore reciproco, dello scambio, del dialogo. Non possiamo essere se non fratelli.
• Oggi sappiamo che è con noi in questo sforzo anche Papa Francesco.
• Papa Francesco ci ha incoraggiato a lavorare e dialogare insieme, è importantissima la sua parola perché è una voce universale per la pace.

Pensiamo che questa giornata abbia contribuito ad approfondire i rapporti tra le varie comunità islamiche e quelle dei Focolari sparse in Italia. Ci sembra segni un passo avanti nel prendersi una diretta responsabilità ad “uscire” insieme verso le necessità del Paese, espresse a vario titolo nel Patto di Prossimità e Collaborazione, che alleghiamo. In particolare è emerso chiaramente la necessità di impegnarsi a favore di azioni per la promozione dell’educazione alla pace, soprattutto a favore delle nuove generazioni. Su questo tema c’è stata una larga convergenza anche dei Movimenti ecclesiali presenti, specie Agesci e Azione Cattolica che hanno espressamente manifestato il desiderio di proseguire la collaborazione iniziata.

Altro aspetto che sentiamo importante è stata la dimensione “nazionale” dell’evento che ha dato maggiore visibilità alle tante attività e manifestazioni per la pace e il dialogo fra cristiani e musulmani che hanno avuto luogo in varie parti del Paese. In tanti hanno seguito l’Angelus alle 12 e hanno gioito in diretta per le parole che papa Francesco ci ha rivolto. Già nelle ore precedenti, circolavano via whatsapp le foto del gruppo che si andava componendo sotto lo striscione “Cristiani e musulmani insieme. Costruttori di pace”.

Immediate le reazioni al saluto di papa Francesco.

“Vi abbiamo seguito e abbiamo gioito immensamente nel vedervi a piazza S. Pietro! Il saluto del Papa ci ha profondamente commosse, non ci sono parole, solo possiamo ripetere con lui “andiamo avanti con coraggio”.
“Che gioia! Che forza! Che incoraggiamento! Abbiamo pregato tanto per questo momento”.
Un gen della Calabria ha subito fatto un piccolo montaggio video del saluto del papa riprendendolo dal Ctv e, sia su whatsapp che su facebook, il video ha fatto il giro dell’Italia e non solo, diventando, come si dice in gergo “virale”.
“Stiamo facendo circolare il video delle parole del Papa rivolteci dopo l’Angelus e già vengono idee per iniziative di dialogo”.
“Grazie di questo dono storico!”.

A conferma che nei giorni scorsi ed anche oggi sono tante in Italia le iniziative per la fraternità, da Milano ci scrivono: “Abbiamo gioito immensamente e seguito l’Angelus e le notizie. Ora siamo a Fraternitàlab e anche qui ne abbiamo parlato. In contemporanea a Sesto si sta vivendo con le comunità islamiche e il decanato un momento insieme per la pace. Evviva l’Italia”. Poco dopo arriva un altro whatsapp: “A Sesto è stato un momento molto bello e partecipato. La tv araba Al Jazeera era in diretta mondiale!!! C’era anche il rappresentante della comunità ebraica di Milano”.

A conclusione della giornata del 13 dicembre svoltasi a Roma, le 450 persone (famiglie e numerosi giovani, imam, rappresentanti di associazioni) che hanno condiviso l’iniziativa propongono un aggiornamento e il patto per una fattiva collaborazione al fine di mantenere il dialogo e la fraternità costruita.

 

“Scendiamo in campo per la fraternità” Roma – 13 dicembre 2015

Patto di prossimità e di collaborazione

Viviamo un tempo particolare. Ai credenti e a quanti hanno a cuore la pacifica convivenza e la crescita solidale della nostra società è oggi richiesta un’assunzione specifica di responsabilità. Nelle nostre città sperimentiamo una grande varietà di culture, di fedi e di Paesi di provenienza. Queste differenze siamo convinti possano arricchirci, ma devono poter portare il proprio contributo in nome di una comune cittadinanza, nel rispetto della dignità di ciascuno e di una fraternità condivisa. Sappiamo tuttavia che possono essere invece motivo di conflittualità sociale. La nostra esperienza in moltissime città italiane ci dice che non si tratta di inseguire sogni, ma di camminare su strade percorribili. Ed oggi ne abbiamo mostrate alcune. Vi è un percorso comune di fraternità tra noi, quotidiano, che è frutto di rapporti interpersonali, di solidarietà tra famiglie, di rispetto profondo, di stima. Insieme siamo impegnati nel rispondere ai bisogni concreti di chi è arrivato di recente in Italia, ma anche di chi ha ormai i figli inseriti a scuola o in cerca di lavoro. Forti di queste esperienze, vogliamo rispondere a chi vuole dividerci e farci vivere nella paura l’uno dell’altro, con un Patto di prossimità e di collaborazione, perché nessuno si rassegni davanti a situazioni di convivenza che sembrano difficili. Un Patto di prossimità che significa non considerare l’altro estraneo o nemico, ma muoversi sempre per farsi prossimi a chi più ha bisogno, è in difficoltà o subisce ingiustizie, pronti ad ascoltare gli uni le ragioni degli altri. Un Patto di collaborazione per un impegno concreto nelle periferie delle nostre città, dove crescono degrado ed emarginazione. Insieme vogliamo impegnarci per la legalità e per interpellare le amministrazioni locali, in un dialogo che favorisca una convivenza più sicura e pacifica. e inclusiva Insieme possiamo aprire nuove vie di integrazione e sviluppo economico. Un Patto di prossimità e collaborazione per promuovere la solidarietà tra famiglie, per un impegno educativo comune come genitori e con il mondo educativo scolastico, che favorisca l’inclusione e la responsabilità degli uni per gli altri. Il rifiuto inequivocabile della violenza, dell’odio o del disprezzo e del sospetto nei confronti dell’altro ci spinge a ribadire con convinzione che le religioni, – e qui possiamo parlare in quanto cristiani e in quanto musulmani, ma sappiamo che ciò è condiviso da tanti altri di diverse fedi e culture -, vogliono essere fonte di coesione sociale e di pace e non di divisione e di guerra. Le testimonianze di riconciliazione e perdono in zone di conflitto, portate questo pomeriggio, ne sono un segno eloquente. Rivolgiamo a tutti l’invito a sottoscrivere e prendere parte a questo Patto di prossimità e collaborazione, scendendo in campo per un’effettiva e solidale fraternità.
Movimento dei Focolari                                 Comunità Islamiche in Italia

 

 

 

Aggiornamento sul 13 dicembre 2015

Patto di prossimita` e collaborazione