FRANCESCO: AI CATTOLICI ITALIANI E’ RICHIESTO UN PO’ PIU’ DI CORAGGIO
Il Papa ha aperto la prima giornata della Settimana sociale di Taranto con un messaggio e un videomessaggio.
Da Agen§Sir 21 Ottobre 2021 M.Michela Nicolais
“Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società”. È il monito di Papa Francesco, nel messaggio inviato alla 49ma Settimana sociale, che si è aperta oggi a Taranto sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso”. Per uscire dalla crisi generata dal Covid, “crisi insieme sanitaria e sociale” – l’appello di Francesco ai circa mille tra vescovi, delegati e ospiti radunati al Palamazzola –
“è richiesto un di più di coraggio anche ai cattolici italiani”.
A fargli eco è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, introducendo i lavori.
“Occorre un balzo in avanti”,
la proposta: “Serve uno sguardo lungo sulle sorti dell’Europa e soprattutto dell’Italia. Mai come oggi è necessario un nuovo patto sociale tra tutti gli uomini e le donne italiane di buona volontà per mettere a tema l’Italia e il suo futuro facendo proposte concrete e non solo belle parole sul nostro Paese”. “Accanto a un piano di sviluppo per l’Italia c’è bisogno anche di altro”, ha sottolineato il presidente della Cei: “Qualcosa di più profondo. Serve una profezia sull’Italia. È necessaria una voce alta e autorevole che sappia leggere i segni dei tempi: ovvero sappia comprendere e interpretare questo scorcio di XXI secolo”. Al termine della prima parte dei lavori è arrivato a sorpresa anche un videomessaggio del Santo Padre, in cui rivolge “un pensiero particolare e un incoraggiamento ai giovani” e offre “una carezza a tutte le mamme e a tutti i papà di Taranto che hanno pianto o piangono per la morte e le sofferenze dei propri figli”.
Per fare della Settimana un’esperienza sinodale, raccomanda il Papa nel messaggio,
“occorre ascoltare le sofferenze dei poveri, degli ultimi, dei disperati, delle famiglie stanche di vivere in luoghi inquinati, sfruttati, bruciati, devastati dalla corruzione e dal degrado”. “Abbiamo bisogno di speranza”, la tesi di Francesco, che ha indicato tre “cartelli” per camminare con audacia su questa strada.
Il primo è “l’attenzione agli attraversamenti”
[…] Il secondo cartello da rispettare sulla strada della speranza è il divieto di sosta.
[…]Il terzo cartello stradale è l’obbligo di svolta.