ESPERIENZA DI UN NONNO-SITTER
Mio nipote Tommaso stava giocando ai giardini con altri bimbi, figli di altolocati, che li stavano osservando. Ero distante da loro quando ho visto che Tommaso si metteva da parte, piangendo.
Mi sono avvicinato. “Che c’è?” “Mi hanno detto che ho perso un loro giocattolo e se non lo trovo non posso più giocare”. “Chi?” “I loro genitori” “E’ vero?” “No, non ho mai visto quel giocattolo, né quindi posso averlo perso!” “Vieni con me!”
L’ho preso per mano e l’ho riportato nel gruppetto di bimbi, cui nel frattempo si erano avvicinati i genitori e rivolto a tutti, a voce calma ma alta, ho esclamato: ”Tommaso non ha né visto e non ha perciò perso il vostro giocattolo, quindi torna a giocare con voi”.
Silenzio! Rivolgendomi ai genitori:” Se non ci sono prove, fra l’altro, non ci può essere colpevolezza. No?”. Silenzio.
Tommaso si è asciugato le lacrime, mi ha abbracciato ed ha ripreso a giocare, accolto dai bambini. Qualche genitore mi ha dato ragione, altri sono stati sempre zitti!
La fede nella verità di un bimbo ha riportato la giustizia, uno dei parametri che appartengono alla vita eterna.