FIGLIO CHIUSO IN CAMERA: SENSO DI FRUSTRAZIONE, SENSO…..

Accompagnare i figli adolescenti andando oltre le nostre stanchezze, ma aperti al dialogo

Una sera di qualche settimana fa, ero particolarmente stanca ed anche provata per alcune sospensioni che stiamo vivendo da tempo riguardanti soprattutto al lavoro. Mi sono accorta che mio figlio, chiuso nella sua camera, era particolarmente agitato.

Sono andata a chiedergli se ci fosse qualche problema, sperando di “cavarmela” in pochi minuti con qualche rassicurazione. Mi sono però resa conto che Andrea aveva un estremo bisogno di parlare, ma soprattutto di sfogarsi per alcuni aspetti del suo quotidiano che gli creavano una notevole frustrazione.

Mi sono superata per la stanchezza e, cercando di mettermi prima di tutto nei suoi panni, mi sono messa ad ascoltarlo fino in fondo. Mi raccontava anche i dettagli, per me trascurabili, ma per lui di fondamentale importanza.

Il colloquio è durato più di un’ora, durante la quale oltre al suo sfogo c’è stato tra noi un confronto. Ho anche condiviso qualche piccola mia esperienza, sia positiva che negativa, per aiutarlo a trovare delle strategie per superare le sue frustrazioni, e a non sentirsi diverso, ma rassicurato. Alla fine del ns. colloquio ha ritrovato la serenità, gli è passata la paura e ci siamo abbracciati con grande affetto reciproco.