UNA FIGURA A META’ TRA IL PADRE E L’AMICO
Ultimamente è capitato anche a me di accogliere diversi nuovi giovani colleghi dopo il pensionamento degli anziani. Ho fatto mio il pensiero di questi giovani: come vorrei essere accolto?
Ho sempre cercato in ogni modo di rendere piacevole questo inserimento, talvolta anche prendendo le loro parti nei confronti degli anziani del gruppo. Non ho mai voluto privilegi di nessun tipo riguardo ai miei anni di servizio nei loro confronti. Qualche volta ci ho anche rimesso da un punto di vista umano, ma guadagnandoci nella gioia dell’amare.
L’esperienza è andata oltre. Trattandosi di colleghi giovani, quasi come figli, il pensiero è diventato diverso. Il loro padre o la loro madre come vorrebbe che trattassi i loro figli? Di una collega poi conoscevo la madre e pensando a lei ho superato anche dei momenti di conflitto.
Uno degli ultimi colleghi assunti ha un carattere molto introverso e io sono la persona con la quale riesce a parlare liberamente. A volte quando sento critiche nei suoi confronti lo difendo e metto in luce le sue qualità oggettive. Adesso sono uno dei più vecchi tra i colleghi e tanti mi considerano una figura a metà via tra il padre e l’amico con cui si confidano e sanno che possono trovare ascolto e affetto.