NON STIAMO PIU’ A QUESTO GIOCO
Un ” Impegno sull’azzardo” rivolto a tutti i candidati del 4 marzo da sottoscrivere per ridiscutere il sistema delle concessioni pubbliche, sottraendole all’interesse economico dei soggetti privati, un piano di riduzione dell’offerta limitando il numero delle slot-machines sul territorio e una trasparenza totale sulle società concessionarie.
Questi in sintesi gli impegni proposti dal coordinamento nazionale slotmob, che in provincia di Belluno sono stati presentati tramite una conferenza stampa e vari mezzi di comunicazione, non ultima quella della rete di contatti tra associazioni, istituzioni e rappresentanti delle amministrazioni, che il Coordinamento locale ha costruito a partire dal triplice Slotmobfest, in contemporanea nazionale, il 7 maggio 2016, cui ne è seguito un quarto nel 2017 e successivamente un convegno per rendere noti i dati dell’azzardo in provincia (nel 2016 giocati 260 milioni di euro, pari a 1. 258€ pro capite) oltre ad una bozza di regolamento unico provinciale, elaborato in collaborazione con uno studio legale, per offrire uno strumento omogeneo tra i vari Comuni. In occasione di un convegno promosso dall’ULSS, inoltre, é stata presentata all’assessore Regionale ai Servizi Sociali la richiesta di una nuova specifica Legge Regionale, come quella approvata all’unanimità in Piemonte (LR 9/2016), che ha portato allo spegnimento di 23.000 macchinette esistenti.
L’invito rivolto ai candidati bellunesi si è concretizzato in un gazebo allestito nella piazza principale sabato 24 mattina con l’intento di rendere visibile il momento della sottoscrizione anche attraverso l’incontro personale tra gli stessi, ed infatti non sono mancate sincere strette di mano. Circa metà del totale dei candidati provinciali, di 6 partiti o movimenti politici diversi, ha aderito all’impegno sull’azzardo, qualcuno anche aggiungendo delle ulteriori proposte .
Hanno firmato tutti i parlamentari uscenti, ricandidati.
Molti passanti si sono avvicinati per sostenere l’iniziativa, grati per la visibilità data al problema. Tutti hanno trovato ascolto e modo di chiedere informazioni, riportate anche sul volantino predisposto per l’occasione. Ricevendolo a qualcuno si è aggiunto “l’augurio di non avere mai nessun parente coinvolto o che si veda sottrarre la biancheria di casa, per pagare le giocate”. Oppure a due studenti é stato chiesto di portarne una copia ai professori per parlarne insieme in classe. Un passante, dopo aver dichiarato di “aver lavorato per anni coi giochi”, sosteneva che i “i dati non erano corretti, perché una parte del giocato va alle vincite”: peccato che dove vadano poi le vincite, se in ulteriori giocate o meno, non si sappia e di fatto quelle cifre non sono andate in consumi di prima necessità. Per contro c’è chi racconta di aver detto al gestore di un bar che ” se qualcuno va in rovina per l’affitto pagato con l’installazione delle macchinette nel proprio locale, bisogna sentirselo sulla coscienza” e chi ricorda che ” non si deve mai cominciare a giocare o cadere nella tentazione neanche di un gratta e vinci.”