RIPOSO FORZATO: REALTA’ DA VIVERE MOMENTO PER MOMENTO
Con mio nipote, imbianchino, stavo pitturando l’appartamento di mia figlia, quando scendendo dalla scala per rifornirmi di colore ho perso l’equilibrio.
Nell’impatto col pavimento si è fratturato un piede e cadendo all’indietro ho battuto la testa sul radiatore procurandomi un taglio profondo. Mia moglie mi ha accompagnato al pronto soccorso: tanti esami e poi di sera mi hanno ricoverato.
Dopo 2 giorni l’operazione al piede: dovevo restare a riposo e non caricare il piede per 6 settimane. Nei giorni di degenza condividevo la stanza con altri 3 pazienti e potevo muovermi solo col girello.
C’era un anziano di 86 anni col femore rotto che non poteva muoversi né alimentarsi. Mi sono avvicinato e l’ho imboccato ogni volta che aveva bisogno. Quel signore accettava volentieri questo servizio.
Un altro paziente aveva la barba lunga e mi ero impegnato con la figlia a chiedere il servizio del barbiere per il mattino seguente.
Dimesso dall’ospedale avevo davanti 6 settimane di riposo forzato……. ma ho pensato che quello che mi era accaduto era stata una provvidenza, anzi direi un dono !
Ho cercato di accettare bene questo periodo di inattività: una realtà da vivere momento per momento.
Vivendo così mi sono accorto che i giorni della convalescenza sono passati in fretta e felici, grazie alla cura e alle attenzioni di mia moglie. E poi ogni giorno avevo visite, anche del parroco.