USCIRE DALLA ROUTINE QUOTIDIANA

Questa pandemia, all’inizio, mi ha profondamente destabilizzata, spezzando la routine quotidiana che dava senso ai miei giorni. L’interruzione del lavoro poi ha bloccato la progettazione fatta per la mia classe. Lo sconforto per la consapevolezza delle profonde lacune che avrei dovuto colmare una volta ripresa la scuola, ha assorbito i miei pensieri.

Fortunatamente la famiglia ha richiamato la mia attenzione. Essendo l’unica non oberata da incombenze pressanti, mi sono messa a servizio con più amore dei figli e del marito che sta lavorando in smart working. Lavare, stirare, cucinare, prendermi cura di eventuali necessità delle nonne. Poi fare la psicologa per lo scoraggiamento quando gli animi si adagiano nella pigrizia, …non è facile…

Più di tutto però cerco di infiammare i cuori dei ragazzi verso la solidarietà. I primi giorni di aprile manifesto alla famiglia la preoccupazione per la ragazza che mi aiuta nelle faccende domestiche. Sia lei che il marito non stanno lavorando a causa del blocco. Insieme capiamo che possiamo utilizzare alcuni fondi risparmiati per garantirle il 70% dello stipendio. Anche i ragazzi vogliono partecipare con una parte dei loro risparmi. E’ un piccolo gesto che ci aiuta a prendere coscienza della necessità di agire: non basta guardare alla tv cosa fanno gli altri. Oggi mio figlio si è presentato in parrocchia dando la disponibilità a portare la spesa a casa agli anziani. Con i suoi fondi ha acquistato alcuni generi alimentari da donare alla bancarella allestita per questa emergenza.

Vivo nello stupore e nella contemplazione di tutto l’amore che si è scatenato nel nostro paese con la consapevolezza che l’uomo è profondamente buono e capace di responsabilità e generosità.