VITA DA PENSIONATO, MA SEMPRE APERTA AGLI ALTRI
Occasioni per vivere la comunione dei beni nonostante i limiti
In questo periodo di limitazione di movimenti per la pandemia, dedico un po’ del mio tempo per la gestione e contabilità dei giornali della parrocchia, e qualche altro servizio occasionale sempre in parrocchia. Continuo il mio servizio per la spedizione di abbonamenti di Città Nuova che con la nuova organizzazione di spedizione ora ha molto diminuito il mio lavoro.
Per la mancanza della patente di guida a causa del glaucoma non posso più fare certi servizi ai familiari o a conoscenti e qualche gita in auto con mia moglie. Ciò, non è motivo per scoraggiarmi ma di offrire a Dio questa mia limitazione. Ho imparato a valorizzare ciò che ho in salute e in beni spirituali. Qualche volta, se sono in necessità, non esito a chiedere aiuto di un passaggio a qualche amico.
Per l’economia, da sempre ho cercato, sia personalmente che come famiglia, di vivere con sobrietà tenendo presente anche delle persone in necessità. Anche se la pensione che percepisco è frutto del mio lavoro, la considero come Provvidenza. Verso regolarmente una somma più o meno costante per la comunione dei beni nell’ambito del Movimento dei Focolari e per i progetti AMU (Azione per un Mondo Unito) e per il “Gruppo Culturale Spazio Aperto” del quale faccio parte.
F.C.