INSEGNANTI, ALUNNI, FAMIGLIE: RAPPORTI TALVOLTA PROBLEMATICI

Coinvolgere tutti gli attori di una situazione problematica senza pregiudizi, ma con oggettività e competenza può portare a soluzioni impensate

Tiziana, un’amica, mi segnala un problema con un’insegnante nella scuola dei suoi figli. I genitori avevano già fatto varie segnalazioni alla dirigente e a seguito di queste lamentele  la situazione era peggiorata.

Situazione difficile da risolvere. A chi dar voce e quale scelta fare: tutelare i bambini o l’insegnante?

Tiziana me ne ha parlato più volte, ma io, non conoscendo il mondo della scuola, ho chiesto a Margherita, un’amica che conosce bene questa realtà, qualche consiglio e poi le ho messe in contatto.

Sembrava una missione impossibile poter trasformare questa situazione, ma con la strategia giusta, coinvolgendo le famiglie, comunicando con oggettività quanto accadeva senza voler “cacciare qualcuno” anche la dirigente scolastica si è sentita sostenuta dai genitori in questa situazione delicata e difficile.

Qualche giorno fa Tiziana mi ha chiamata ringraziandoci perché la dirigente ha proposto una soluzione inaspettata.

Questi fatti mi hanno fatto constatare che è facile criticare, lamentarsi, dire “tanto non cambierà mai nulla“, “nessuno sente suo questo problema”  e ho fatto l’esperienza che unendo le forze e le conoscenze adatte si possono trovare soluzioni alternative, spesso impensate. Ho capito che è anche nostra responsabilità mettere a conoscenza di queste realtà chi è preposto, perché possa intervenire e svolgere al meglio le sue funzioni.

Ora non tutto è risolto, ma l’aver cercato di voler bene alle persone, di non fermarsi alla lamentela o alla critica, ha aiutato i genitori a fare l’esperienza che bisogna sporcarsi le mani, mettersi in gioco, non alimentare i fuochi e le tensioni, ma lavorare dal basso per cambiare il pezzetto di mondo che ci è affidato.