COMPIERE 18 ANNI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Ieri sera nostra figlia minore compiva 18 anni!!
È stata un’altra singolare esperienza che la quarantena ci sta facendo fare. Eravamo molto dispiaciuti per lei, ma anche determinati a trasmetterle solo pensieri positivi. Il compleanno non doveva essere un giorno di tristezza e malinconia per ciò che non potevamo più fare, ma un giorno di gioia per quello che invece potevamo fare tra noi. Ci tenevamo soprattutto a farle sentire il nostro amore: lei è sempre stata un dono grande per tutti noi.
Così io, Andrea e suo fratello maggiore le abbiamo scritto 3 lettere. Sorpresa per questo gesto, era felicissima e commossa. Poi abbiamo fatto una festa intima in 4. Ci siamo vestiti a festa (vincendo la pericolosa tentazione di restare in pigiama). Ho preparato una bella torta (per fortuna sono riuscita a farla io perché le pasticcerie erano chiuse, così come i fiorai). Abbiamo apparecchiato a festa la tavola, abbiamo appeso al soffitto alcune decorazioni (che avrebbero dovuto addobbare il locale prenotato per la festa con i suoi amici). Terminato un bel pranzetto, in collegamento coi nonni e gli zii lontani , Adele ha spento le sue candeline, con un sorriso autentico e dolcissimo. Adele non si è mai lamentata di questo insolito compleanno tutto in famiglia.
Anche nostro figlio maggiore, ha dovuto accettare di non poter più partire per l’Uruguay per fare 2 mesi di volontariato in una casa famiglia. Era un progetto a cui teneva tanto. Da tempo aveva messo i soldi da parte e lunedì avrebbe avuto il volo. È stato difficile per lui accettare questa rinuncia forzata, ma dopo primi giorni di nervosismo e ‘semidepressione’ , per fortuna è tornato il burlone di sempre. Ha avuto l’idea di comprare un puzzle da internet, così ci ritroviamo la sera tutti e 4 a cercare tasselli: è una cosa davvero semplice e bella.
Stare insieme con dei ragazzi ormai grandi che invece potrebbero chiudersi nelle loro camere coi cellulari, è un altro dono di Dio. Siamo molto contenti di come stiamo vivendo questi giorni: con la consapevolezza della gravità per chi sta davvero male, per salute o per lavoro, ma con la forza di trovare il positivo che c’è nel ‘nuovo’ modo di stare in relazione tra noi. E di questo siamo grati a Dio.
Abbiamo sperimentato che anche chiusi in casa la sfida dell’Amore Reciproco è sempre possibile, ed è questo quello che ci viene chiesto nell’attimo presente.
Andrea e Luisa