GUARDARE ‘FUORI’: MA COME?
All’inizio dell’emergenza mi sento opprimere dalla preoccupazione per la mia salute, quella dei miei familiari e delle persone vicine. Lavoro in ospedale in un ufficio amministrativo, raccolgo e gestisco i dati relativi ai pazienti ricoverati, mio marito lavora in una farmacia … le occasioni per stare in pena non mancano.
Ad un certo punto però apro gli occhi sulle situazioni di chi mi circonda : perdita di lavoro, stipendi dimezzati, difficoltà ad arrivare a fine mese … Capisco che devo cambiare atteggiamento, guardare fuori, fare qualcosa, ma come? Intanto concentrandomi bene nel presente: cucinare con cura per tutta la famiglia, tenere in ordine la casa …
Giovedì pomeriggio, per limitare il numero di persone presenti contemporaneamente in ufficio, mi mettono in ferie ma c’è una pratica urgente da evadere per il giorno dopo alle 11. Non perdo tempo, assicuro alla responsabile che la scadenza verrà rispettata, lavorerò da casa.
Il centuplo non si fa attendere: la responsabile mi comunica che trasforma il giorno di ferie in un giorno di smart working. Mi sembra la risposta all’amore che ho cercato di donare.